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QUI BCE

Mario Draghi, durante la testimonianza al Parlamento Europeo come presidente dell’European Sistemic Risk Board, ha ribadito che la “BCE riesaminerà l’adeguatezza della politica monetaria alla riunione di dicembre“. Riguardo i possibili interventi Draghi ha ripetuto che “il QE è un programma flessibile” e che la “BCE può alterare la dimensione, la composizione e l’orizzonte del EAPP “ ed ha specificato che il programma “potrebbe continuare oltre settembre 2016, se necessario”. Draghi inoltre ha ripetuto che ”potrebbero essere attivati altri strumenti per potenziare l’impatto del programma”.  Draghi ha riconosciuto che tassi bassi hanno un effetto sui bilanci delle banche ma anche aggiunto che “la BCE non può preoccuparsi della redditività degli istituti di credito”.

QUI FED

Bullard (St Louis Fed) ha detto che i tassi a zero non sono più necessari, con l’economia vicina alla normalità, il tasso di disoccupazione sulla soglia del pieno impiego e l’inflazione al netto del petrolio solo poco al di sotto dell’obiettivo del comitato. Lacker ha detto che la politica monetaria mantiene la sua efficacia sul fronte del controllo dell’inflazione, mentre non può influenzare la crescita potenziale, dato che non ha effetti sulla produttività o sulla crescita della popolazione.

Yellen in un intervento di aperture a una conferenza della Fed, ha evitato di toccare lo scenario di politica monetaria, ma ha detto che la politica monetaria agisce attraverso nuovi canali nella nuova era di politiche non convenzionali.

Evans (Chicago Fed, votante) ha fatto invece commenti molto cauti, dicendo di preferire una svolta più avanti nel tempo rispetto a molti suoi colleghi, segnalando che potrebbe votare contro un rialzo a dicembre, anche se a ottobre ha votato con il consenso per una discussione della svolta alla prossima riunione.



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