Sono avviati i grandi lavori nell’area cattolico-liberale e di ispirazione popolare.
Sabato 21 Novembre sono convocati a Roma, gli Stati Generali di sovranità popolare, ai quali hanno aderito numerosi gruppi e associazioni con l’obiettivo di avviare iniziative concrete in difesa della Costituzione. Parteciperà il prof Paolo Maddalena, Vice Presidente emerito della Corte Costituzionale.
E’ da segnalare l’importante iniziativa assunta dal prof Alessandro Pace, Presidente del Comitato per il NO il quale, nella giornata di ieri, ha diffuso un appello ai presidenti della Camera e del Senato e ai deputati e ai senatori della Repubblica per la sospensione della discussione sulla riforma costituzionale Renzi-Boschi.
Si legge, infatti, che: “In un tornante della storia, quale si va profilando in conseguenza della mattanza occorsa il 13 novembre a Parigi per opera di seguaci del Daesh, il Direttivo del Comitato per il No al referendum costituzionale sulla riforma Renzi-Boschi, chiede al Presidente della Camera dei deputati e ai Presidenti dei gruppi parlamentari di rinviare a data da destinarsi la discussione, già fissata per il prossimo 20 novembre, davanti alla Camera dei deputati, per l’approvazione, in prima deliberazione, del d.d.l. cost. n. 2613-B.
Il Comitato ritiene infatti inopportuno che in un momento così grave che richiede l’unità di tutte le forze politiche e sociali – come ai tempi del terrorismo, se non peggio -, le Camere possano procedere tranquillamente nel loro lavoro di revisione della gran parte degli articoli della Costituzione come se nulla fosse accaduto. Mentre è proprio nei momenti di crisi, che la Costituzione, nei suoi principi e valori, dovrebbe costituire il simbolo, per eccellenza, dell’unità del popolo italiano.”
Particolarmente grave, appare poi, la prospettiva che si aprirebbe qualora passasse la riforma del governo. Il documento del prof Pace evidenzia, infatti che: “La gravità dell’attuale situazione che potrebbe addirittura sfociare, come da più parti si sostiene, in uno stato di guerra o in una situazione analoga, induce il Comitato per il No a sottolineare che se la riforma Renzi-Boschi venisse approvata nel testo di cui al d.d.l. cost. n. 2613-B, non sarebbero più le Camere a deliberare lo stato di guerra, come previsto dal vigente articolo 79 della Costituzione, ma la sola Camera dei deputati. E ciò, come se il Senato, ancorché rappresentativo delle autonomie locali, quale previsto dalla riforma Renzi-Boschi, non fosse anch’esso un organo dello Stato-comunità e quindi della Repubblica italiana.”
Nella stessa giornata di Sabato 21 Novembre a Torino il CDU, su iniziativa del dr Mauro Carmagnola, ha indetto un convegno con gli elettori e simpatizzanti di quella Regione, con il quale si intende contribuire all’avvio della Federazione di tutti i Popolari e Liberali interessati a dar vita a un nuovo soggetto politico. Trattasi di un vero e proprio “ Appello ai Popolari torinesi” secondo lo spirito e le conclusioni raggiunte all’incontro di Rovereto dei popolari italiani del 18 Luglio scorso.
L’assemblea di Torino precede quella nazionale del CDU aperta a tutte le altre componenti di ispirazione popolare e liberale che si terrà a Roma il 12 dicembre.
Sabato 28 e Domenica 29 Novembre, con un cambio di sede da Roma a Orvieto, si terrà il convegno dei Popolari e Liberali promosso da ALEF (Associazione dei Liberi e Forti), Popolari liberali di Giovanardi e Popolari per l’Italia di Mario Mauro, con altri esponenti dell’area alternativa al renzismo, interessati alla costruzione della seconda gamba del sistema democratico italiano, sul tema: “UNITI SI VINCE”.
Il 13 Dicembre è previsto il Congresso dei Popolari per l’Italia sempre orientato a concorrere alla costruzione del nuovo soggetto politico.
Altra iniziativa annunciate dall’On Santolini ad Assisi, sempre a Dicembre sul tema: “ La Misericordia giubilare e l’impegno politico” e incontri programmati per le aree meridionali e del Nord Est, completeranno il percorso che, attraverso la formazione in sede locale di comunità civico popolari, sfocerà nel Forum nazionale dei Popolari e Liberali italiani con il quale sin intende costruire, agli inizi del 2016, la seconda gamba del sistema politico.
Un nuovo soggetto politico di ispirazione popolare, alternativo al socialismo trasformista renziano e ai populismi estremi, ai partiti personalistici e leaderistici per ritrovare il valore della collegialità e dell’autentica partecipazione democratica, con un ricambio sostanziale della classe dirigente in grado di intercettare le attese di coloro che da tempo hanno scelto la strada del disimpegno e dell’astensionismo.
Ettore Bonalberti