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Finmeccanica, come (non) va la trattativa con i sindacati

Di Michele Zanocco

Nelle giornate di mercoledì 11 e giovedì 12 novembre, dopo quasi un mese di confronto sul tema del Premio di Risultato, Fim, Fiom e UILM e azienda hanno deciso di congelare il testo senza siglarlo.

Questo prevedeva il mantenimento per il 2016 il valore massimo del PdR erogabile nelle singole aziende per il 2105, eccezione fatta per i lavoratori Selex ES che vedrebbero il loro (il più basso) incrementare il valore.

La struttura del PdR prevede due indicatori economico/finanziari (FOCF di gruppo e EBIT di divisione/azienda) pari al 45% del valore totale e uno industriale di sito (pari al 55%), tutti con una soglia minima di ingresso pari al 70% dell’obiettivo per attivarne l’erogazione. Per il pagamento dei primi due obiettivi, sarebbe previsto l’ulteriore vincolo del raggiungimento dell’85% dell’EBITA.

Gli indicatori di sito andrebbero concordati con le RSU e depurati da effetti negativi causati da fattori esterni: è prevista la possibilità di concordare la modifica degli indicatori del premio e del loro peso percentuale nel corso del triennio. La FIM CISL aveva chiesto di portare al 70% il peso dell’indicatore aziendale: ciò avrebbe consentito un maggior controllo e partecipazione dei lavoratori alla sua raggiungibilità.

Sarebbe costituita una Commissione Paritetica sul Premio di Risultato con il compito di verificare, monitorare e identificare azioni per il raggiungimento degli obiettivi, identificando le cause di eventuali problemi tra cui le problematiche derivanti dalla qualità delle attività in off load e specifici incontri in sede nazionale per la verifica degli indicatori economico finanziari e per analizzare problemi derivanti dalla gestione degli indicatori di sito.

Quanto presentato dall’azienda accoglie una parte consistente delle proposte delle organizzazioni sindacali. Riteniamo pertanto che le posizioni tra le parti non siano inconciliabili e ci possano essere le premesse per provare a chiudere definitivamente il capitolo per questo e per evitare una drammatica rottura della trattativa, abbiamo congiuntamente deciso di accantonare il testo passando al tema successivo della revisione del cedolino paga.

Il testo consegnato prevede per i lavoratori in forza al 31/12/2015 la sostanziale invarianza salariale e mantenimento della RAL di ogni lavoratore. Per gli assunti dal 1 gennaio 2016 l’azienda ipotizza un trattamento più basso per i vecchi premi mentre sarebbero garantiti i medesimi valori su indennità turno/straordinario, welfare, PdR e tutti gli altri trattamenti: la ripresa della trattativa sarà dal 24 al 26 novembre.

IL 19 novembre saremo impegnati nel confronto sulla cessione parziale e fusione per incorporazione delle cinque società verso Finmeccanica, per la costituzione della “nuova Finmeccanica” e la cessione parziale ad FGS di attività e dei relativi lavoratori.

Come Fim Cisl riteniamo sia necessario assumerci la responsabilità di provare a costruire il nuovo accordo per due motivi. Il primo riguarda la salvaguardia e la qualificazione per tutti i lavoratori del livello salariale e normativo al quale va assolutamente sommato il mantenimento occupazionale.

Va rimesso al centro dell’attenzione il valore di chi in questa azienda lavora ed opera e serve far emergere tutte le distorsioni di un sistema che ha portato il più importante gruppo italiano di alta tecnologia al limite del collasso, mettendo a rischio l’occupazione di decine di migliaia di lavoratori ed assets industriali strategici per il paese e per il suo ruolo politico nello scenario europeo e mondiale.

Il secondo è funzionale ad evitare il rischio che, approssimandosi la fine dell’anno e la conseguente confluenza dei lavoratori nel nuovo soggetto industriale, possano essere attivate dalle singole aziende le disdette della contrattazione di secondo livello, portandoci verso una trattativa ancor più in salita e con maggiori difficoltà di quelle che già oggi incontriamo.

Condurremo la trattativa in modo puntiglioso, rigoroso e con il massimo impegno chiarendo sin da ora che la Fim Cisl non intende dare alibi a Finmeccanica né permettere a nessun altro di usare per scopi diversi dal merito questa trattativa, giocando con il destino delle lavoratrici e dei lavoratori.

Non vogliamo che sull’altare di interessi di bottega, vengano sacrificati quelli delle persone che dentro questa azienda vogliono costruire il loro futuro e dare un “nuovo inizio” a Finmeccanica One Company.

Zanocco Michele, segretario nazionale FIM CISL


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