Ci si sposa meno, ci si sposa più tardi e ci si separa prima. E’ questo il quadro che emerge dall’ultima indagine Istat sui matrimoni. In Italia sono stati celebrati 189.765 matrimoni nel 2014, circa 4.300 in meno rispetto al 2013. Dal 2008 al 2014 i matrimoni sono diminuiti di circa 57mila unità, in media 8mila all’anno. Ed è diminuita anche la propensione a sposarsi, mentre sono aumentati il numero delle seconde nozze e l’età media in cui le persone decidono di sposarsi (di frequente in Comune, più che in Chiesa). Le convivenze invece sono più che raddoppiate, passando da 500 mila a oltre un milione nel 2014. E oggi, oltre un nato su quattro, ha genitori che convivono. Per quanto riguarda separazioni e divorzi, la situazione è abbastanza stabile. Ci si separa di media dopo 16 anni di matrimonio, ma i matrimoni più recenti durano sempre meno e aumentano i divorzi tardivi, quelli dopo avere passato una vita insieme. “O tempora, o mores”, avrebbe esclamato Cicerone! Al di là delle questioni moralistiche, questo quadro rispecchia abbastanza bene il grande cambiamento degli usi e dei costumi della società del XXI sec. Quali sono le riflessioni e le chiavi di lettura che si possono dare? Prima di tutto molte coppie scelgono di essere conviventi perché, tutto sommato, per quest’ultime cambia poco o niente, mentre altre sostengono che la convivenza faccia bene per un certo periodo di tempo – diciamo che è una sorta di “prova generale” – e poi si sposano dopo due/tre anni. Talvolta ci sono motivazioni economico-sociali dietro la scelta di non sposarsi. La cerimonia tradizionale con pranzi, cene e rinfreschi vari ha costi elevati e si preferisce quindi attendere il giorno del fatidico sì. E poi, nel caso di una insperata separazione, non si devono sostenere le spese degli avvocati. Cionondimeno la convivenza è anche un modo di restare “free” e di non assumersi grossi impegni e responsabilità, mantenendosi così eterni Peter Pan. E’ significativo il fatto che anche gli anziani non rinuncino alle gioie dell’amore e non si adattino più ad una relazione “appassita” (si veda l’aumento dei divorzi tardivi). Come sostiene la giornalista Susanna Shimperna, autrice del libro “Eterne adolescenti, donne che non vogliono crescere”: “Nella nostra ricca società occidentale non esistono più né l’adolescenza, né la maturità, ma soltanto una lunga, lunghissima post adolescenza per uomini e donne”.
Il matrimonio … questo sconosciuto! Analisi semiseria dei nuovi costumi
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