Ecco “7su7″, la rassegna stampa ragionata del team di comunicazione strategica SPIN (Strategy Politics Image Newsmaking)
Politica
Il Sole 24 Ore con Antonello Cherchi intervista il ministro delle riforme, Maria Elena Boschi: «Puntiamo a leggi subito applicative. Il governo cerca di ridurre i decreti attuativi, ma nel passaggio parlamentare crescono anche del 30%. I provvedimenti di Renzi applicati al 70,5%, all’eredità Monti-Letta mancano 246 atti. Abbiamo realizzato una banca dati, Monitor, che consente ai ministeri di scambiarsi informazioni. Procedure più veloci con la norma che obbliga i ministeri a dare il concerto in 30 giorni. L’opera di pulizia delle vecchie disposizioni, avviata col taglialeggi, proseguirà nel 2016».
Avvenire intervista, con Angelo Picariello, Rocco Buttiglione: «Moderati avanti col Pd. Mai alleati con la Lega anti-Ue. Ci rivolgiamo anche agli elettori di FI. Le alleanze si fanno ovunque sull’Europa».
Fabrizio De Feo raccoglie umori e considerazioni di Berlusconi e scrive per il Giornale: «Berlusconi avverte il governo. Sulle comunali niente trucchi. Preoccupato per la crisi turca, alza la voce: vuole impedire la scelta di una data ‘a misura di astensione’ che favorisca la sinistra».
Nasce «Idea», identità e azione, il movimento di Quagliariello. Ne dà notizia un francobollo sul Corsera.
Roma
Maria Teresa Meli vede «il fantasma della politica» dietro alle mosse per il Campidoglio: Marchini corteggiato a destra e sinistra. Pippo Civati che punterebbe al nuovo segretario d Radicali italiani, Riccardo Magi, Rutelli che si dice non interessato a correre nuovamente come sindaco ma convoca una Leopolda romana per il 28 novembre…
Napoli
Alessandra Arachi per il Corsera recupera le considerazioni espresse da Antonio Bassolino a Tommaso Labate ieri in streaming su CorriereTv. «Io ho vinto più di Renzi. Senza di me il Pd a Napoli non c’è. Vietarmi le primarie? Assurdo. In città i dem sono messi male. Nei mesi scorsi avrei dato altri nomi al Nazareno ma nessuno mi ha chiamato. I cinque stelle potrebbero vincere al di là delle loro stesse intenzioni e del loro candidato. Una vittoria preterintenzionale». Quanto alle dichiarazioni dei dirigenti nazionali dem sul suo impegno, una battuta formidabile: «due vicesegretari (Guerini e Serracchiani) non fanno un segretario».
Il Mattino si interessa alle vicende interne al Pd, intervistando uno dei maggiorenti campani del partito, il parlamentare Simone Valiante che risponde così alle domande di Luigi Roano: «Il punto politico è che nel sud, a Napoli e in Campania in particolare, non si riesce a costruire una classe dirigente nuova. Un tema di cui dovrebbe farsi carico anche il livello nazionale del partito». E ancora: «dalla società civile e dal dialogo con essa può nascere la nuova classe dirigente. Bassolino è stato per cinque anni lontano dalle vicende più strettamente politiche ma ha mantenuto aperto il dialogo con pezzi della società napoletana. Sono curioso di capire qual è la proposta alternativa. La partita è delicata, il centrodestra a Napoli è organizzato, De Magistris approfitta delle divisioni del centro sinistra e comunque ha gestito per cinque anni. È evidente che prima si parte con le primarie, prima si ha la possibilità di rientrare in partita».
Firenze
Ristoranti e viaggi da Sindaco. Archiviata inchiesta su Renzi. Ce lo dice un boxino su Repubblica. In 40 giorni l’esame del faldone con centinaia di fatture e ricevute relative alle spese di rappresentanza sostenute dall’ex sindaco tra il 2009 e il 2014. «Nessun profilo di danno erariale».
Milano
L’editoriale di Vittorio Feltri sul Giornale si concentra sui forfait delle autorità annunciati per la Prima della Scala. Nel mirino in particolare il «fifone» Mattarella. Renzi ci sarà?
Il Tempo annuncia: Quagliariello sostiene Passera a Milano e Marchini a Roma.
Parma
David Allegranti scrive per Panorama: «Che flop il laboratorio Parma. Abbandonato da Grillo e Casaleggio, il sindaco Pizzarotti è rimasto isolato. Ma anche nella sua città c’è delusione: servizi tagliati, tariffe in aumento e neanche un’idea nuova».
Consulta
Elisa Calessi su Libero: «Salta il patto Forza Italia-Pd. Renzi ‘perde’ il parlamento. Altra fumata nera per l’elezione dei giudici della corte costituzionale. La frangia dei dissidenti si allarga: un segnale per le amministrative».
Per Fabrizio d’Esposito (Fatto Quotidiano) «il Nazareno perde tre a zero».
Economia
Intervista del Sole 24 Ore, a firma Andrea Biondi, a Urbano Cairo: «La7, crescita con spot e affitto di banda. Rcs? Deciderò sull’eventuale aumento di capitale, ma credo in questo investimento. Non so se Rcs voglia vendere la Spagna, ma sono tendenzialmente prudente sulle vendite. Nel 2016 potremmo iniziare ad affittare banda disponibile nel nostro multiplex».
Informazione
Carlo Tecce scrive per il Fatto: «La nuova Rai inizia da Carlo Verdelli, sarà il capo dell’informazione». Ritratto dell’uomo che ha mancato le direzioni di Repubblica e Corriere.
Il mondo gira
Viaggio del Papa in Africa. Ne scrive Gian Guido Vecchi sul Corsera. Francesco: «L’esperienza dimostra che conflitto e terrorismo terrorismo si alimentano con paura, sfiducia, disperazione che nascono dalla frustrazione».
Niccolò Zancan, dal Belgio per La Stampa: «Bruxelles sogna la normalità ma è caccia aperta a dieci kamikaze in fuga. Riaperte le scuole dopo 4 giorni».
Importante editoriale di Antonio Polito sul Corriere dal titolo «Il valore dei confini». Il succo: Schengen è uno dei traguardi più importanti dell’Europa unita. Ma se vogliamo continuare a viaggiare liberamente tra Stato e Stato europeo, dobbiamo vigilare molto bene i nostri confini esterni perché «perfino il sogno più ardito di un’Europa unita ha bisogno da qualche parte di una frontiera».
Berlino raddoppia l’impegno in Mali. Ne scrive per il Sole, Roberta Miraglia.
Nelle stesse pagine Sissi Bellomo: la Russia taglia il gas all’Ucraina. Stop di Gazprom alle forniture. “Kiev di nuovo in arretrato coi pagamenti”. Il ministro Guidi assicura: per l’Italia nessun problema.
Mario Sechi intervista sul Foglio, da sardo a sardo, Arturo Parisi: «Caro Renzi, è il momento di dirlo, siamo in guerra». E ancora: «il terrorismo è ideologia non povertà». Da leggere.
Il ministro della Difesa, Pinotti, al Sole: «l’Italia non bombarda ma abbiamo sul campo 750 uomini contro i 90 tedeschi e gli 80 francesi. Siamo stati i primi a dire al vertice Nato di Galles che il pericolo per l’Europa veniva da sud, non da est».