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Chi cerca di rottamare le piccole banche

popolari mps Sforza Fogliani

Il sistema bancario è solido e per le casse – o ex casse – di risparmio oltre che per l’unica popolare interessata, era pronto ad intervenire alimentando con proprie risorse il Fondo interbancario: l’UE glielo ha impedito. Il sistema bancario, tutto il sistema, si è fatto carico di alimentare allora il Fondo di risoluzione modello europeo, che ha creato il problema delle obbligazioni subordinate che non si sarebbe creato con la prima strada.

Nel contempo, le banche – pur avanti questa reiterata diponibilità e capacità di intervento – sono sottoposte ad un linciaggio mediatico tanto irresponsabile quanto generalizzato e quindi ingiustificato, dal quale, per demagogico ed altrettanto irresponsabile comportamento, non si tengono fuori neppure certe frange della politica, e, addirittura, del Parlamento.

E’ ora di dire basta a questo cupio dissolvi. Se l’UE deve essere un cappio che ci crea problemi, invece di risolverli, bisogna liberarsene con un atteggiamento fermo e trasparente, se del caso anche con iniziative risolutive.  In questo clima, il sistema bancario non può lavorare serenamente, se altri vogliono sostituirsi al finanziamento dei territori, lo facciano.

Le piccole banche fanno gola perché sono dei “piccoli giganti” (come diceva Padoa Schioppa), ma vanno difese da quell’alta finanza,  dedita solo alla raccolta e al finanziamento discriminatore ma di cui molti commentatori si fanno portavoce sulla stampa italiana, che mira ad impossessarsene per pervenire poi a situazioni monopolistiche, incurante dei disastri che provoca così come è riuscita a fare nel settore immobiliare, di cui si è perseguita la finanziarizzazione a mezzo di una smodata tassazione.



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