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Cosa farà il Cdu

l’intervento di Mario Tassone

La Conferenza Nazionale del Nuovo CDU del giorno 12 dicembre, partecipata al di là di ogni previsione, ha pienamente corrisposto alle attese della vigilia. I contributi di idee, di proposte, l’approfondimento dei temi hanno segnato il percorso verso un progetto paese che si realizzi attraverso una pluralità di voci oggi soffocate da monologhi di un “Io” dagli orizzonti limitati. Bisogna forzare con gli strumenti della politica, quella vera, la presunzione di un agire senza confronto reale lontano dal territorio. E’ necessario ritrovarsi con la gente per sapere e agire. Non, quindi, agire senza conoscenza.

In politica il vero sapere nasce dai contatti con le persone, attraverso esperienze e condivisioni di vite vissute. Questo Sapere non è assicurato da nessun libro, da nessun titolo accademico ma stando con pienezza nel divenire dei tempi. Il dibattito nella Conferenza si è protratto per oltre otto ore e molti sono stati gli interventi dei giovani. Nella nota finale si è deciso di acquisire tutti i documenti presentati e le proposte che verranno esaminate dal Consiglio Nazionale che avrà luogo nel mese di gennaio per le assunzioni delle opportune decisioni. Si va verso una struttura di coordinamento fra le varie formazioni politiche (molti delle quali hanno partecipato attivamente ai lavori della Conferenza).

È il momento del coraggio, della volontà per sottrarsi a percorsi prestabiliti da pochi che piegano il cittadino e ne restringono gli spazi di movimento. Un nuovo soggetto politico che abbia come obiettivo la difesa dei diritti e dei bisogni. La sfida non è semplice. Ma se non c’è una rappresentazione di libertà in alternativa ad un mondo che si chiude sarà sconfitto il cittadino nella sua dignità. Un raccordo bisogna trovarlo nei prossimi appuntamenti amministrativi e per il referendum del 2016 dove è necessaria una mobilitazione per dire No alle riforme costituzionali che hanno sequestrato e stravolto la nostra storia di democrazia e libertà.

Un “No” per voltare pagina dopo 20 anni, per ritornare alla normalità. Va assicurato il primato della politica rispetto a gruppi che agiscono senza freni e controlli.



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