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Cosa farà Papa Francesco nel 2016

Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo un estratto dell’articolo di Antonino D’Anna apparso su Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi

Sarà un 2016 pieno di sfide per Papa Francesco. Dall’Anno Santo alla chiusura (in un modo o nell’altro) del processo Vatileaks, fino alla riforma della Curia e l’attenzione sull’Apsa, l’attenzione del Pontefice si dovrà concentrare su alcuni temi interni ed esterni alla vita della Chiesa. Vediamo quali.

CASO VATILEAKS

È ormai evidente che il processo si è dilatato. Se – come in tanti dicono Oltretevere – l’idea iniziale era quella di ripetere il copione di Vatileaks 1 (reo-processo rapido-condanna-perdono papale), le cose qui si sono complicate. Tra rinvii, sostituzioni di legali, perizie, il processo rischia di allungarsi a tempo indefinito. Poiché il Papa, in quanto titolare della potestà piena, suprema e immediata, può intervenire in qualsiasi grado del giudizio, c’è da chiedersi se interverrà mettendo d’autorità la parola fine al giudizio oppure lascerà cuocere a fuoco lento gli imputati. Il tutto, però, nel corso di un Anno Santo dedicato alla Misericordia.

TRA APSA E IOR

Sin dall’inizio del pontificato, Jorge Mario Bergoglio ha chiarito che la vera banca centrale del Vaticano è l’Apsa, l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica. È ora quindi di mettervi mano: al momento, la guida il bertoniano Domenico Calcagno, che fino ad oggi ha occupato il suo posto passando indenne da Benedetto XVI a Francesco. Ora, dopo i primi interventi di Moneyval (l’antiriciclaggio europeo), è probabile che all’Apsa si decida di fare qualche cambio. Si dice che in Segreteria di Stato non siano contenti: il potere di spesa è stato trasferito alla Segreteria per l’Economia, il «ministero delle Finanze» del potente cardinale australiano George Pell (finito nel mirino di un’inchiesta in corso a Sidney sulla pedofilia nel clero locale) che potrebbe però cedere il timone nel corso dell’anno. Vedremo: Moneyval però è stata chiara: la procedura penale vaticana va riformata, i processi in tema di riciclaggio devono essere più veloci.

ANNO SANTO E VISITE PASTORALI

Nel 2016 Bergoglio ha annullato le visite pastorali in Italia per accogliere i pellegrini del Giubileo straordinario da lui voluto. Restano solo alcuni viaggi internazionali, come quello in Messico che farà nel mese di febbraio, preceduto dalla visita alla Sinagoga di Roma il 17 gennaio. A fare le spese delle mancate visite in Italia è stato per esempio Angelo Scola, arcivescovo di Milano. A proposito: per la sua sostituzione, a fine 2016, si ventilano tre soluzioni «fatte in casa» contro una da fuori. Quale sarà la ricetta vincente?

RIFORMA DELLA CURIA

Siamo ancora in alto mare. Qualche mese fa il Papa ha fatto sapere alla Segreteria di Stato che per il momento si continueranno ad applicare le norme della costituzione apostolica Pastor Bonus, ossia l’ultima riforma curiale del 1988 firmata da Giovanni Paolo II. Del resto non si può pensare ad una vera riforma della macchina vaticana in pochi anni: si parla comunque di una serie di accorpamenti e soppressioni, più un restyling che un cambiamento sostanziale. Vedremo se l’anno in arrivo ci porterà qualcosa oppure no.

LE ALTRE RIFORME

Il 2016 ci offrirà spunto – si spera – per altre riforme. Si parla di un intervento quantomeno a livello pastorale per omosessuali, divorziati, conviventi, figlio dello stentato Sinodo della Famiglia tenutosi nell’ottobre 2015. Restano ancora da discutere il dossier sulle presunte apparizioni di Medjugorje, fermo da tempo alla Congregazione per la Dottrina della Fede; un ulteriore chiarimento sulla messa a punto della nullità matrimoniale speedy (che succederà ai Tribunali Ecclesiastici Regionali?); un possibile ripensamento sulla formazione degli avvocati rotali.

DOSSIER CINA

E la Cina? La visita a Pechino per ora non c’è stata, ma è un fatto che i cattolici cinesi stiano tenendo l’Anno Santo senza persecuzioni, almeno per il momento. Pechino ci pensa? A proposito: e se nel 2016 in Italia si dovesse approvare il ddl Cirinnà sulle unioni civili? Che cosa succederà alla Cei (Conferenza Episcopale Italiana), protagonista nel 2015 di polemiche politiche estive al calor bianco in nome della parresìa (il parlar chiaro) tanto auspicata dal Pontefice?

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