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Cosa pensano i renziani delle Camere di Commercio

Roberto Race
Roberto Race

Come immaginavo uno degli interventi più interessanti alla Leopolda per chi si occupa di economia e imprese (al di là della questione del fallimento delle banche) non è stato ripreso un granché dai media.
E’ quello del presidente della Camera di Commercio di Firenze Leonardo Bassilichi che vi propongo in versione integrale.

In parte è in linea con quanto ha detto negli ultimi mesi il Presidente di Unioncamere Ivan Lo Bello, in parte delinea per la prima volta in maniera ufficiale e strutturata quale sarà il futuro delle Camere di Commercio secondo la leadership della Leopolda.

Ecco il discorso pronunciato alla Leopolda da Bassilichi:

Buongiorno,

anzitutto mi presento: sono un imprenditore che ha scelto di investire il proprio tempo pro-bono per far funzionare una piccola parte dell’ingranaggio Paese, Camera di Commercio di Firenze. L’ho fatto perché credo che questo sia il momento giusto per fare le cose a Firenze come in Italia: carpe diem!

In quest’ambito posso dire di occupare temporaneamente un posto più che delicato: non tanto per la sua importanza, quanto per la governance che l’ha generato. Di fatto, il presidente della Camera di Commercio è l’unico posto pubblico scelto dal tessuto produttivo privato.

Quindi, è quel posto che annulla le ipocrisie, gli alibi e le strumentalizzazioni… insomma sei te, ora io, e devi fare, anzi devi dimostrare a tutta la classe dirigente politica che tutto quel tipico atteggiamento di critica si deve trasformare in cose realizzate vere e funzionanti, per il Paese, e per la dignità di noi imprenditori che ci facciamo il mazzo e ci lamentiamo costruttivamente per migliorare il nostro mondo.

Ecco perché delicato, per il rispetto di tutta la categoria imprenditoriale e la classe dirigente di imprese.

E’ con questa premessa che desidero oggi condividere un pensiero sulla mia esperienza di 15 mesi dentro le Camere di Commercio, senza annoiarvi spero.

Il premier è noto per dire: “Fosse per me chiuderei le CCIAA”. E’ una storia nota e che ha già determinato alcune scelte legislative importanti (dalla riduzione del diritto camerale al 50%, cioè tutte le imprese pagano già oggi il 35% in meno fino a meno 50% nel prossimo anno (2017) a tutta una serie di evoluzioni in corso) e già di per sé mi sembra un fatto più che concreto.

Tra l’altro, e lo ringrazio, ha annunciato di volerle chiudere la prima volta quattro giorni dopo la mia elezione a presidente della CCIAA di Firenze.

Ora il tema più grave di tutti non è la determinazione del premier nell’insistere nel tuo target, ma la totale assenza d’interesse, direi e di conoscenza, del sistema camerale da parte delle imprese, sì da parte delle imprese… quelle imprese che dovrebbero avere la Camera di Commercio come supporto alla loro attività, quindi riepilogando in sintesi:

– le paghiamo;

– le governiamo;

– potrebbero essere un luogo dimostrazione di quanto il privato può essere risolutivo;

invece è un gran casino.

Una proposta concreta per invertire il tutto. Una proposta sostanziata dal modus operandi di questo anno di lavoro a Firenze, per cui tangibile di verifica.

Di base facciamo due mestieri conosciuti come il registro delle imprese e la promozione del territorio. Il primo con il fantastico, e dico fantastico, personale camerale, il secondo con i soldi che avanzano dal diritto camerale di cui sopra, pagata la struttura.

Ecco come possiamo aiutare le imprese nel crescere e vivere meglio mettendo a disposizione la professionalità del solo personale e non i soldi delle imprese stesse.

– Cambiare nome: la mia provocazione è IMPRESE@LOGIN, ci deve essere massima coerenza con Italia Login;
– cambiare oggetto sociale: rendere facile la vita delle imprese;
– impatto con il personale: massima valorizzazione possibilmente uscendo dagli schemi dei contratti pubblici, devono essere incentivati il più possibile;
– diritto Camerale: da 50% fino PayPerUse*

Questi i Servizi Core:

* (#servizio1) Registro imprese On line. – READY 100%-

* (#servizio2) Collegamento con il CONSIP. Di fatto, la PA può inviare alert a tutte le imprese che hanno i requisiti per partecipare a gare pubbliche supportandole per la partecipazione con team specialistici: così superiamo il vantaggio competitivo tipico delle grandi imprese -READY 80%-

* (#servizio3) Unico punto di contatto con le imprese e la PA (on line) per semplificazioni burocratiche, SUAP compreso… (es. azzeramento del problema delle “n” richieste diverse per aprire una attività sul territorio) -READY 100%-

* (#servizio4) Formazione Duale (alternanza scuola-lavoro) e Job placement successivo -READY 90%-

* (#servizio5) Arbitrato e Mediazione internazionale (percorso di riduzione dei tempi giustizia, risalto anche internazionale ) -READY 100%-

I servizi # sono tutti in formato digitale, tranne la mediazione ovviamente, quindi erogabili on line sono un vero nuovo motore a supporto delle imprese.

Tutto il resto lo stiamo smontando…

*payperuse: gestione asset mobiliari ed immobiliari, tagli strutturali e riduzione di perimetro. Ma siamo sicuri che un costo certo del diritto (= abbonamento) che include 2/3 dei servizi sopra esposti, convertito in pay per use, convenga? Secondo alcune simulazioni fatte su piccole imprese, andrebbero a pagare servizi tre volte tanto l’attuale costo. La CCIAA di Firenze posterà sul portale delle simulazioni per aiutare tutti a fare la scelta migliore.

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