Hillary Clinton corre nell’ombra di Donald Trump, senza corrergli in scia: la battistrada democratica ‘produce’ molti meno titoli di quello repubblicano, sulla stampa americana e su quella mondiale, e rimane al coperto della massa di polemiche suscitate dallo showman populista, ma è saldamente in testa ai sondaggi nel suo campo – dov’è quasi senza avversari – e pure ai pronostici di match contro i potenziali rivali conservatori; e non deve sprecare né soldi né energie in questa fase.
La Clinton, però, tiene la rotta delle sue posizioni e delle sue priorità, guardandosi bene dall’inseguire Trump ed anzi giocando di rimessa sulle sortite del magnate: “L’odio non è un valore americano”, ha detto, quando ‘Donald il rosso’ ha proposto di chiudere le frontiere dell’Unione ai musulmani; e ha pure aggiunto che “Trump ha superato il limite” ed “è pericoloso”. L’ex first lady, inoltre, gioca spesso di sponda con le posizioni della Casa Bianca, che non ne lascia passare una allo showman.
La Clinton, che ha avuto un “pranzo informale” con Barack Obama la scorsa settimana, avalla le posizioni del presidente sulla lotta al terrorismo, anche se dà l’impressione di essere meno ostile a un intervento, e sostiene, forte della sua esperienza di segretario di Stato, d’essere l’unica fra i candidati alla presidenza ad avere un proprio piano contro il sedicente Stato islamico. E la Clinton appoggia l’Amministrazione nell’impegno contro il cambiamento climatico, definendo l’accordo di Parigi “un passo storico” e negando l’alternativa tra “crescita dell’economia e salvezza del Pianeta”.
E quando Trump, scherzando, dice in tv che potrebbe scegliere sua figlia come vicepresidente, lei replica, scherzando, ma non troppo, che Bill Clinton, suo marito, presidente per otto anni, “sarebbe utile alla Casa Bianca”. Le giova pure la coraggiosa sortita di una sua collaboratrice, che, nel clima d’ansia e di paura dopo la strage di San Bernardino, si dice “orgogliosa di essere musulmana”: Huma Abedin, vicepresidente della campagna dell’ex first lady, ha scritto una mail a finanziatori, donatori e sostenitori di Hillary Clinton chiedendo sostegno contro Trump. Un punto su cui converge pure l’unico serio rivale democratico, Bernie Sanders, che chiede ai suoi supporter “tre dollari subito per condannare l’odio e il razzismo di Donald Trump”.
Nel messaggio, di cui la battistrada democratica non era certo all’oscuro, Huma scrive: “Trump vuole introdurre il razzismo nei nostri codici giuridici. La sua islamofobia non riflette i valori della nostra Nazione, danneggia la reputazione del nostro Paese e potrebbe anche minacciare la nostra sicurezza nazionale”. Quindi l’appello a donare alla campagna per l’elezione della Clinton: “Dobbiamo essere pronti a fermarlo”. Nata in Michigan e cresciuta in Arabia Saudita, Huma Abedin è l’ombra della Clinton, la consigliera più fidata, inseparabile dai tempi in cui fu stagista alla Casa Bianca durante la presidenza di Bill Clinton.
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