Skip to main content

Emilia Slabunova, chi guida i liberali russi anti Putin

Grazie all’autorizzazione del gruppo Class Editori, pubblichiamo l’articolo di Maicol Mercuriali  uscito sul quotidiano Italia Oggi diretto da Pierluigi Magnaschi

L’opposizione liberale al potere russo, incarnato da Vladimir Putin e Dmitri Medvedev, ha un nuovo volto, quello di Emilia Slabunova, eletta nello scorso fine settimana nuovo presidente del partito Yabloko. A Mosca, dove si è tenuto il congresso della più antica formazione liberale della Russia moderna, c’è stato il passo indietro del suo fondatore, Sergey Mitrokhin, dopo che il congresso stesso aveva stabilito un limite di due mandati o otto anni consecutivi per chi sta al timone del partito.

Mitrokhin aveva contestato questa decisione sostenuta con forza dall’altro fondatore di Yabloko, Grigorij Javlinskij, ma poi ha ceduto alla maggioranza assembleare.

Slabunova, candidata proprio da Mitrokhin, è deputato dell’Assemblea legislativa della Repubblica di Karelia e ha vinto contro il candidato che alla vigilia pareva favorito, Lev Shlosberg, giornalista ed editore, ex deputato dell’Assemblea legislativa della regione di Pskov, indicato alla presidenza dall’attivista per i diritti umani Valery Borshchev. Al primo turno, quando per la guida del partito della mela erano in lizza anche Alexander Gnezdilov e Nikolai Rybakov, a Shlosberg sono mancati solo tre voti per vincere. Al secondo turno, però, la vittoria della Slabunova è stata netta. La nuova presidente, 57 anni, ex preside di un liceo, avrà al suo fianco tre vicepresidenti: l’esperto Sergei Ivanenko e i giovani Gnezdilov (29 anni) e Rybakov (36 anni). “Una squadra che garantirà continuità e rinnovamento”, ha detto la neo presidente. Starà a loro rafforzare quello che vuole diventare il partito democratico di Russia e preparare la strategia per il rinnovo della Duma in programma nel 2016.

Yabloko ora non ha nessun deputato al parlamento federale, visto che alle ultime elezioni del 2011 ha raccolto solamente il 3,43% dei voti, mentre alle ultime regionali ha avuto difficoltà nel presentare i propri candidati. Ora il partito riparte dalle periferie e l’elezione di Slabunova lo dimostra. Se la nuova presidente della formazione liberale porterà a casa un buon risultato e saprà tenere in mano le redini del partito, potrebbe essere proprio lei la sfidante democratica e più filo europeista di Vladimir Putin alle prossime presidenziali.



×

Iscriviti alla newsletter