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Entusiasmo e passione per il debutto di Rottamiamo il Centrodestra

 E’ stato un fine settimana di importanti appuntamenti politici quello appena trascorso. A Firenze, infatti, si è tenuta la sesta edizione della Leopolda, kermesse con la quale Matteo Renzi ha chiamato a raccolta i suoi,provando ad infondere fiducia ed entusiasmo negli elettori del Pd. Un’edizione, tuttavia, sottotono perché fortemente condizionata dalle proteste della minoranza”Dem”, dalle contestazioni dei risparmiatori e dalle dure parole di Roberto Saviano contro Maria Elena Boschi. Una Leopolda sbiadita, insomma, che sembra aver smarrito lo spirito iniziale con cui nacque sei anni or sono. Vale a dire l’intento di voltar pagina sul serio, di uscire dagli schemi e di immaginare un partito e un’Italia profondamente diversi. Ed è proprio partendo da quest’ultima aspirazione che abbiamo chiamato a raccolta a Roma gli scontenti del centrodestra per provare ad immaginarne uno diverso e pronto a raccogliere le sfide del futuro. Un incontro cui hanno partecipato diverse sigle ed associazioni che negli ultimi mesi si sono incontrate in un serrato e proficuo confronto sul web. Nel presentare l’evento abbiamo voluto ricordare proprio lo spirito iniziale della Leopolda inteso come motore di rigenerazione e ricostruzione anche nel campo del centrodestra. Il tutto con un’operazione che intende promuovere un vasto coinvolgimento dal basso e in cui il temine rottamazione non assuma un significato sterile e superficiale. La rinascita del centrodestra, hanno ribadito gli intervenuti, non può prescindere, infatti, dai contenuti e dalle idee. La politica, insomma, deve tornare ad essere passione e capacità di fornire risposte adeguate alle sfide del futuro. In tal senso nasce la collaborazione del movimento Rottamiamo il centrodestra con la Scuola di Formazione politica organizzata dalla Fondazione An. La volontà è quella di fare rete, promuovere il confronto e, al contempo, formare una classe politica che abbia solide basi ideali. Il fine settimana appena trascorso ha vissuto anche dell’incertezza del risultato sul secondo turno delle elezioni in Francia. Ed è proprio l’esito delle regionali d’oltralpe ad imporre una riflessione a tutto il centrodestra, in Europa e in particolar modo in Italia. Di fronte alla forte affermazione del Fronte Nazionale( seppur a secco di presidenze di Regione) il centrodestra francese si afferma al secondo turno in diverse regioni. Lo fa, tuttavia, grazie agli appelli al voto e al sostegno del Partito Socialista. In sostanza il centrodestra tradizionale non riesce oggi a governare da solo. Ciò accade in Francia, ma non solo. In Germania da due anni si sperimenta la Grande Coalizione con i socialisti che appoggiano la Cdu. Ancor più critica la situazione italiana, dove, secondo alcuni istituti di ricerca, in caso di ballottaggio con l’Italicum, l’attuale centrodestra rimarrebbe fuori dalla competizione tra il Pd e il M5S, che catalizza il voto anti-sistema nel nostro Paese.Ecco perché chi vuol provare a rifondare il centrodestra in Italia non può prescindere o, peggio ancora, ridicolizzare gli argomenti intorno ai quali le forze di estrema destra e anti-sistema raccolgono oggi i voti. Sovranità, identità e multiculturalismo sono temi ineludibili sui quali le forze di centrodestra in Europa hanno il dovere di dare risposte adeguate e credibili.

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