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Juniper Networks, tutti i dettagli sull’attacco hacker negli Usa

È (di nuovo) allarme cyber security negli Usa. L’FBI sta indagando su un attacco hacker che coinvolge la multinazionale americana dell’ICT, Juniper Networks. L’allarme è scattato giovedì scorso, quando la stessa società ha scoperto un “back-door” – una porzione di codice non autorizzato – all’interno del firewall NetScreen, i dispositivi di sicurezza che dovrebbero proteggere le reti da violazioni. Non solo. Si è scoperto inoltre che questa porzione di codice era all’interno del firewall da almeno tre anni.

I TIMORI DEI FUNZIONARI AMERICANI

Il livello di sofisticazione dell’hackeraggio spinge gli Usa a temere che chi ha effettuato l’operazione sia al servizio di un governo straniero. E anche se che le indagini, al momento, non sono arrivate a nessuna conclusione, Cina e Russia risultano tra i primi sospettati. La preoccupazione principale, secondo quanto riferiscono alcuni funzionari americani, è che gli hacker che hanno compromesso le apparecchiature, intercettando e spiando le comunicazioni criptate, possano usare l’accesso per entrare nelle aziende o agenzie governativa che le hanno usate. «E’ come aver rubato una chiave universale per entrare in qualsiasi edificio governativo», ha detto un funzionario.

UNO DEGLI ATTACCHI PIÙ GRAVI DEL 2015

Questo di Juniper Networks ha tutte le caratteristiche per essere considerato come uno dei più gravi attacchi di questo 2015. L’azienda Juniper vende, infatti, apparecchiature da computer e router alle grandi aziende americane, ma tra i suoi clienti figurano anche i dipartimenti di Difesa e Giustizia, l’Fbi e il ministero del Tesoro. Sul suo sito, vanta di fornire reti che «le agenzie di intelligence Usa richiedono».

LA REAZIONE DI JUNIPER NETWORKS

L’azienda si è mossa immediatamente rilasciando già delle patch per risolvere il problema e per eliminare subito la “porta segreta” che si era annidata all’interno del firewall. Bob Worrall, Chief Information Officer di Juniper Networks ha scritto all’interno del forum della società che «in questo momento non abbiamo ricevuto alcuna segnalazione del fatto che queste vulnerabilità siano state effettivamente sfruttate». Ma è anche vero che la Juniper è così ampiamente usata che ci vorrà tempo per stabilire se siano effettivamente stati arrecati dei danni. «Siamo consapevoli delle vulnerabilità annunciate di recente da Juniper. Il dipartimento per la Sicurezza Interna rimane in contatto con la compagnia», ha riferito un funzionario alla Cnn.

I PRECEDENTI

Nel 2013 lo Spiegel aveva scritto un articolo – sulla base delle rivelazioni di Edward Snowden – sostenendo che la National Security Agency (NSA) aveva di fatto commesso un atto di hackeraggio, inserendo un codice ai prodotti per la sicurezza Juniper consentendogli, così, di spiarli.

Ma fu il competitor di Juniper Networks, Cisco, a far venire a galla i dettagli dell’affaire. Nel 2014, venne messa in circolazione una foto che mostrava come i dispositivi Cisco fossero stati manomessi da tecnici NSA. L’allora CEO dell’azienda, John Chambers, aveva anche scritto una lettera aperta al presidente Obama chiedendo che fermasse l’NSA dall’hackeraggio di apparecchiature Cisco.

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