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Parte la rivoluzione rosa delle Forze armate Usa

Anno nuovo, vita nuova e… anche Forza Armata rinnovata. Dal 1 gennaio 2016 infatti tutti i corpi militari Usa dovranno aprire i propri posti in prima linea anche alle donne.

CARTER SAYS

Il Segretario della Difesa Ash Carter ha dato lo storico annuncio lo scorso 3 dicembre dichiarando che tutti i ruoli di combattimento militari saranno aperti alle donne, comprese le unità più “dure” e “d’élite” come Navy SEALs e la fanteria dei Marine Corps.
“Per diventare la forza del futuro, i militari devono attingere dal più ampio bacino possibile di talento” – ha rimarcato Carter – e questo bacino comprende le donne, che costituiscono più della metà della popolazione”. “Senza eccezioni” – ha sottolineato.
Tutti i ruoli di combattimento saranno aperti alle donne fino a 30 giorni da oggi, “a patto che si qualificano” e soddisfino gli stessi rigorosi standard fisici e di formazione degli uomini. Non vi dovrete sorprendere di vedere carri armati guidati da donne, soldati di fanteria incitati alla battaglia da donne, colpi di mortaio sparati da donne.
La rivoluzione rosa è già cominciata: dal momento che è stato revocato il divieto circa 111.000 posizioni di combattimento si sono aperte. Le assegnazioni saranno comunque effettuate in base alla capacità – non di genere s’intende – anche se le pari opportunità probabilmente non equivarranno ancora a pari partecipazione. Efficacia in combattimento e prontezza saranno le discriminanti nell’implementazione della normativa.

PANETTA CI AVEVA PENSATO TRE ANNI FA

L’ex segretario alla Difesa Leon Panetta aveva rimosso il divieto già il 24 gennaio 2013, ma l’implementazione è tuttora in corso. Panetta aveva concesso tre anni ai rami militari tre per studiare i potenziali impatti del cambiamento e richiedere eventuali eccezioni alla nuova regola. Oggi i tre anni sono passati e lo stesso Carter ha affermato che gli alti funzionari di Esercito, Marina, Aeronautica e Forze per operazioni speciali hanno raccomandato il mandato “no exceptions”, permettendo così alle donne di servire in ruoli di combattimento.

DONNE GIÀ IN PRIMA FILA

Pur non avendo l’accesso formale a ricoprire ruoli di combattimento, le donne in realtà hanno assistito al combattuto prima ancora che il divieto fosse ufficialmente revocato. Dispiegate in zone “calde” come Iraq e Afghanistan – tecnicamente in un ruolo di supporto alle unità di combattimento – il combattimento lo vivevano lo stesso. Questa revoca consentirà finalmente alle donne americane di abbattere il “soffitto di ottone”, dal momento che il riconoscimento ufficiale per il servizio di combattimento rappresenta la condizione sine qua non per essere promossi in alti gradi militari.


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