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Ecco come Putin sta trollando l’Occidente

Vladimir Putin

Vladimir Putin social media trolling in Italia. È noto che il Cremlino impiega almeno 800 social media troll professionali, pagati quasi 800 euro al mese (che non è male come stipendio in Russia), che operano in regime militare a turni di 12 ore, durante i quali devono pubblicare almeno 135 commenti e rischiare il licenziamento per ogni minima sbavatura.

È nota la tecnica del panino (nemico, foto, link) che prevede, in rapida sequenza, la pubblicazione da tre utenti diversi di:

1. commento negativo sul personaggio (Barack Obama, Angela Merkel, Recep Tayyip Erdogan o chi volete);
2. immagine a corredo con qualche scena raccapricciante (bambini sventrati da bombe, terroristi Isis che sfilano armati, proteste in Occidente, eccetera);
3. link a qualche contenuto fake per validare l’immagine.
La tecnica può essere anche capovolta (amico, foto, link), dove in genere l’amico è sempre lui: Putin.

Ora, poiché Facebook in Italia è piena di questa robaccia, la domanda che si pone è: come deve porsi uno Stato sovrano difronte a questa azione massiccia e sistematica di manipolazione della propria opinione pubblica da parte di una potenza straniera? Da noi, il fenomeno ha già raggiunto livelli incredibili.

Prima, scorrendo la mia timeline di Facebook, ho contato almeno un 50% di post che erano a supporto di Putin, o contro i suoi nemici. Altro che aerei militari che sconfinano. Questa è una vera invasione.

Peter Kruger è managing director presso Startupbootcamp e Ceo & Founder presso Ezecute



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