Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Roberto Giachetti a Roma ha una grande opportunità. Oggi gode di apertura di credito in molti ambienti della città. È un candidato credibile e questa credibilità nasce dalla sua storia, dalla sua onestà, dalla sua indipendenza e dalle sue capacità politiche. Conosce bene Roma e non solo perché “è romano e romanista”. Ha contribuito ad amministrare la città in una delle giunte più efficaci del suo recente passato e soprattutto nutre affetto sincero per i suoi luoghi. Un capitale questo che oggi può e deve spendere per Roma come candidato Sindaco (il maiuscolo non è casuale).
Ma tutto questo importante capitale reputazionale è soltanto la precondizione per riconsegnare dignità al Partito Democratico di Roma dopo il lavoro di preparazione svolto. È fondamento. Non sedime di cultura. È condizione primaria, necessaria ma non certo sufficiente a far ripartire una città che innanzitutto ha esigenza di una grande rivoluzione culturale. Un filosofo tedesco diceva che al principio della speranza va contrapposta un’etica della responsabilità, etica questa strettamente connessa alla politica che non perda mai di vista le conseguenze dell’agire. É su questo terreno che si misurerá la sfida del futuro sindaco.
Per questo sarà necessario un immediato segnale di metodo che sia al contempo inclusivo e selettivo, che segni una strada chiara, certa e comprensibile. Un nuovo metodo nell’organizzazione, a partire dai suoi primi passi elettorali, che faccia comprendere il modello Roma che ha in mente.
Un metodo nella selezione delle candidature, nell’individuazione del gruppo di lavoro, nella presentazione del programma per la città. Candidature che portino in dote un consenso libero, formato sulle competenze, sulle idee, sui progetti, sull’impegno civico e politico, trasparente e incondizionato. Roma ha innanzitutto esigenza di un metodo di lavoro nuovo che le consenta di raggiungere risultati in tempi brevi, uscendo da quella palude che impedisce al suo tessuto di credere di potercela fare. Sarà innanzitutto sul metodo che si misureranno le capacità di Roberto Giachetti. Sul metodo nel costruire una nuova proposta politica credibile e vincente. Sul metodo di come far crescere una nuova idea di politica. Sul metodo di formazione del consenso e individuazione di un nuovo percorso per realizzare i progetti. Sarà questa la sfida che Roberto Giachetti avrà di fronte a sé nei prossimi mesi.
Ma Roberto Giachetti avrà un solo un colpo in canna. Se saprà spararlo nella direzione giusta colpendo duramente chi ha sfruttato questa città, anche tra coloro che vestono la sua maglia, rottamando circoli, consorterie, lobbies e amicizie “particolari” avrà la chance di passare alla storia come il Sindaco del rinnovamento.
Purché dal principio della speranza si passi al coraggio della responsabilità. E sappiamo per certo che a Giachetti il coraggio non manca.