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Il Piccolo Principe: boom di incassi, immagini e fantasia

Medaglia d’argento per il film “Il Piccolo Principe” che sale sul podio degli incassi del week end di inizio anno e conquista il secondo posto, dopo il ciclone Zalone e superando addirittura il popolare “Star Wars”.

Diretto dallo statunitense Mark Osborne, già regista di “Kung fu Panda”, prodotto in Francia e distribuito da Lucky Red, il cartone animato è opera di quasi 200 animatori della più moderna computer grafica, provenienti da Disney, Pixar e Dreamworks e unisce Cg, disegni originali del libro e stop motion.

Ispirato a “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupery, il libro più tradotto al mondo (257 traduzioni) dopo la Bibbia, con oltre 140 milioni di copie vendute dal 1943, il film racconta la storia dell’amicizia fra una bambina di nove anni e un eccentrico anziano aviatore. La bambina ha la vita completamente pianificata e organizzata da una madre manager che pensa solo al lavoro e a far studiare la figlia. Entrambe si trasferiscono di casa per consentire alla bimba di iscriversi in una prestigiosa scuola. In questo modo la piccola si imbatte nel vicino pilota e, tramite le pagine del suo diario, scopre che molto tempo prima l’uomo era precipitato nel deserto e qui aveva conosciuto il Piccolo Principe, un misterioso ragazzino proveniente dall’asteroide B612.

Osborne rimane fedele al testo letterario restituendo al pubblico sia i personaggi più noti del libro (dalla Rosa alla Volpe, dall’uomo d’affari all’uomo vanitoso, dal Re al serpente), sia i contenuti principali quali il senso della vita, dell’amicizia e dell’amore. Il film diventa così una guida all’essenziale secondo la celebre frase della Volpe al Piccolo Principe: “Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.

L’essenziale si scopre partendo dal suo contrario: la casa anonima e ordinata della bimba e l’abitazione stravagante dell’aviatore; la vita grigia degli adulti e la vita divertente dei bambini; i sogni e la realtà, le stelle e la terra. Bellissima l’immagine della liberazione delle stelle, messe sotto un vetro gigante dall’uomo d’affari. Una metafora efficacissima dell’impossibilità di arginare la fantasia dell’infanzia.

 


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