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Litvinenko, Putin e quel “probably”

mediterraneo daghestan, Russia, Putin

A distanza di 10 anni dalla morte a Londra dell’ex Kgb Alexander Litvinenko, sir Robert Owen se ne esce con quel “probably”, ovvero – parole sue – mr. Vladimir Putin sarebbe “probabilmente” il mandante di un assassinio.

Pur senza voler (e poter) entrare nel merito della vicenda non conoscendone i dettagli, tantomeno esprimere opinioni e/o sentenze di colpevolezza in base alle simpatie o caratteristiche democratiche attribuite al decisionista – per molti autoritario – presidente russo, è doveroso tuttavia ricordare a sir Owen che quando sono in discussione fragili equilibri politici, economici, sociali, nonché problemi enormi di sicurezza e questioni delicatissime di civiltà che riguardano tutto il mondo, la Russia recita una parte fondamentale.

Quindi quel “probably” è quantomeno inopportuno se non inaccettabile. O si hanno certezze inconfutabili per indicare la responsabilità di quello che – piaccia o meno – è un leader con il quale tutta la comunità internazionale deve relazionarsi, oppure si ha l’intelligenza di tacere ed evitare ulteriori tensioni, problemi e danni in attesa di ulteriori ricerche ed indagini che possano definire e chiarire con certezza i fatti.

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