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Mangiale la bagna càuda con le bacchette

Il Piemonte pare sia diventato per i cinesi territorio d’elezione. Il luogo dove celebrare il giorno più bello della loro vita: il matrimonio. Le colline care a Pavese, le nebbie di Barolo, i tartufi di Verduno e La Morra, i formaggi di Bra pare siano stati scoperti dagli amici con gli occhi a mandorla come caleidoscopico set di tentazioni d’occhio e di gola dove immortalarsi al momento del fatidico sì.
In Regione Piemonte, sono elettrificati. Tutti, a cominciare dalla Parigi, sono già col dizionario in mano. Direttamente dal piemontese al mandarino, è tutto un tradurre “plin”, “bagna càuda” e “civet”, in ideogrammi. Per tramite di sedute spiritiche, pare stiano cercando di interpellare perfino il matematico Ricci. Odifreddi, ateo sì ma non fesso, si è già offerto come delegato del Comune di Gallo D’Alba per celebrare i matrimoni dei cinesi che vogliono unirsi con solo rito civile.
Il solito hacker giapponese ha fatto trapelare in un Vatileak che Papa Bergoglio in persona, una volta a settimana, officerà matrimoni religiosi nella parrocchia Vittorio Alfieri di Asti. Il Santo Padre ha fatto sapere alla Curia – parlando a Pietro perché Tarcisio intenda – che pernottando ad Asti risparmia sulle spese di alloggio perché potrà sfruttare la cascina dei suoi Penati. Concelebrerà col Dalai Lama ma solo nel caso di omosessuali.
Il dado è sempre più Cracco e il wedding plan è sempre più Miccio. Gli ideogrammi saranno vergati attraverso riduzioni di Barbaresco dei Produttori su maioliche di Castellamonte e inviate oltre la Grande Muraglia per avvicinare i palati fini dell’estremo oriente. Chissà quali sono.
Scabin al suo Combal Zero di Rivoli è pronto a sfoderare per l’occasione qualche installazione dove food, arte e packaging si intreccino in un minimal e inimitabile estetica che fa l’occhiolino alla via della Seta, al Sol levante, e soprattutto ai piccioli. Aveva pensato a una delle installazioni poco appariscenti di Takashi Murakami quelle con tanto di manga eiaculante. A smorzare l’intraprendenza di Scabin, la stessa che adopera con gli F24, è dovuta intervenire direttamente Patrizia Sandretto Re Rebaudengo per spiegargli che Murakami è giapponese. Da Carmagnola i conigli, rigorosamente grigi, fanno sapere che si stanno unendo in cooperative e sindacati. Va bene il proverbio, ma i ritmi di copulazione non sono da paese civile. Si sentono sfruttati come nelle catene di montaggio di Shenzen. Insomma, il futuro business del Piemonte è quello del turismo da matrimonio. Proprio come in Sicilia. Solo che in Sicilia se la cantano e se la suonano perché quanto ai matrimoni vige l’autarchia – moglie e buoi dei paesi tuoi – . Invece, in Piemonte che sono spacchiosi il matrimonio diventa affare di import/export.

E, per fecondare il marketing, ecco la fiction di complemento. Una troupe di Pechino sarà in Piemonte nelle prossime settimane per realizzare il nuovo reality dal titolo “Il mio matrimonio in giro per il mondo”. E siccome ogni Oriente viene a morire in Occidente, è il film Sideways a custodire la profetica fine degli itinerari enogastronomici. In barrique, con tanfo tannico. Tant’é.



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