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Porte Sante, nemici numero uno. La Chiesa di Alois Hudal

Emiliano Fittipaldi, per via delle rivelazioni contenute nel suo libro, per El Pais è il nemico numero uno del Pontefice. Come dovrebbe essere considerato, allora, Dario Fertilio, autore de “L’anima del Führer” per Marsilio? Altro che gole profonde, infatti, il libro di Fertilio racconta di vere e proprie porte sante, ma non quelle giubilari, piuttosto di quelle attraverso cui la Chiesa contribuì ad aprire la via di fuga verso il Sud America a tanti gerarchi nazisti quando la storia finalmente seppe sterzare. Tutto ruota attorno alla figura di Alois Hudal, il rettore della Chiesa di Santa Maria dell’anima. L’Istituto Pontificio che formava i teologi tedeschi. Hudal fu tra quegli alti prelati che erano convinti del progetto nazista. Nel suo disegno – Hudal scrisse i fondamenti del nazionalsocialismo -, la Chiesa avrebbe dovuto avere il ruolo di educare la gioventù, mentre al Reich sarebbe spettato il compito di governare il potere.
Per fortuna, se così si può dire, le cose andarono diversamente. E il libro, che restituisce uno spaccato di quegli anni, romanzando i dialoghi ma tenendo fede alla verità storica, racconta quindi di come il 19 Luglio del 1943, con perfetta coincidenza con il rogo che fu di Nerone, Roma venne messa a fuoco dalle fortezze volanti americane che massimizzarono la loro capacità distruttiva adottando la tecnica dell’area bombing. Già, anche quella una via d’uscita, una mano santa. Tant’è.


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