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Come cresce la cooperazione (non solo economica) fra Ue e America Latina

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Dare nuova linfa alla cooperazione tra Unione europea e America Latina nel momento in cui i due continenti attraversano una delicata fase di trasformazione: ecco l’obiettivo di Federica Mogherini, Alto rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza dell’Ue, intervenuta venerdì a un convegno organizzato alla Farnesina. Obiettivo che sarà integrato nella revisione strategica dell’azione esterna dell’Unione che l’italiana presenterà, a giugno, al Consiglio europeo.

L’ORDINE MULTILATERALE

L’America Latina, secondo gli esperti, non è mai stata così aperta e prospera: si è diffuso un maggiore benessere, si sono ampliati i mercati e si è allargata la rappresentanza politica a nuovi gruppi sociali. “L’alleanza tra Europa e sud America è utile non solo ai due continenti, ma al mondo intero: insieme possiamo invertire la tendenza al disordine globale”, ha dichiarato la Mogherini. Come? “Sviluppando e consolidando le istituzioni democratiche, ovvero le uniche strutture capaci di incapsulare la conflittualità sociale, tanto a livello nazionale quanto sovranazionale”. “Per questo la nostra attenzione alle istituzioni politiche e finanziarie di governance globale è massima”, ha proseguito l’Alto rappresentante. “Ribadisco che, nell’opinione delle istituzioni di Bruxelles, l’unico ordine globale possibile al giorno d’oggi è quello multilaterale. Le partnership non si possono costruire sull’indebolimento dell’interlocutore”.

UN’ALLEANZA DI ALLEANZE

In più, è opportuno che l’Unione stimoli il processo di integrazione dell’America Latina su scala regionale, magari su un sentiero simile a quello già percorso dall’Europa. L’idea della Mogherini è una “alleanza di alleanze” per agire in maniera coordinata e per arginare il rischio di caos globale. Il tutto “in vista di un nuovo spazio atlantico che non si limiti al nord, ma comprenda anche le sponde a sud: l’America Latina e l’Africa”, ha specificato.

UN FUTURO CHE UNISCE

Non si parte da zero: a unire i due continenti non è solo il passato dell’emigrazione europea in sud America ma anche, in grado sempre maggiore, il futuro. La cooperazione è già intensa sotto il profilo militare, economico e politico. “Unità navali del Cile e della Colombia partecipano alla Missione europea Atalanta, che opera al largo delle coste della Somalia per contrastare la pirateria”, ha ricordato l’Alto rappresentante. “Numerosi accordi economici sono già in vigore con Messico e Ecuador, mentre da qualche mese i cittadini colombiani e peruviani possono visitare lo spazio dell’Ue senza bisogno di visti. E nel 2016 puntiamo a perfezionare un accordo tra Unione europea e Mercosur per garantire l’accesso ai rispettivi mercati”. Mogherini richiama anche la nomina Eamon Gilmore quale inviato speciale dell’Ue per il processo di pace tra il governo di Bogotà e i guerriglieri delle Farc, nonché i round negoziali sui diritti umani con Cuba, intensificatisi dopo il disgelo dell’isola con Washington.

UN RAPPORTO DA COLTIVARE

Qualcuno fa notare che l’Unione attraversa una fase difficile, scossa sia da tensioni interne sia dalla crisi del vicinato più prossimo: Ucraina, Medio Oriente, nord Africa. È legittimo, con queste urgenze, dibattere del nostro rapporto con un altro emisfero? “Non solo si può, ma si deve”, sostiene con decisione Mogherini. “Non si perdano mai di vista gli interessi di lungo periodo dell’Ue e le occasioni di lavoro positivo con i nostri partner”.

UN PARTNER FONDAMENTALE

Mario Giro, sottosegretario agli Esteri, ha commentato le innovazioni politiche che hanno investito recentemente il sud America. “Le elezioni in Venezuela e in Argentina inaugurano oggi un nuovo ciclo in America Latina, raccogliendo l’eredità di tre lustri di crescita e di programmi sociali di grande successo. Si passa a una fase nuova, quella della la lotta alla disuguaglianza. Un obiettivo anticipato da uno dei più celebri latinoamericani del mondo: Papa Francesco”. Punti di convergenza tra europei e i cugini d’oltreoceano anche sotto il profilo delle politiche occupazionali: “Se l’America Latina ha chiara la necessità di investire in istruzione e formazione, anche l’Europa deve riqualificare tutti quei lavoratori persone che, a seguito della crisi, sono uscite dal mercato del lavoro vi si devono reinserire”, ha spiegato Giro. Per il sottosegretario, l’attenzione per uguaglianza e occupazione rendono il sud America un partner fondamentale per l’elaborazione politica di un nuovo welfare state nel mondo globalizzato: “Le affinità culturali, il partenariato delle imprese, gli investimenti diretti esteri sono fondamentali: ma serve una visione politica”.

UN APPROCCIO GLOBALE

Presente all’incontro anche l’uruguaiano Luis Almagro, segretario generale dell’Organizzazione degli Stati americani (Osa), già ministro degli Esteri nel governo di José ‘Pepe’ Mujica. Secondo Almagro non solo gli Stati, ma anche le organizzazioni regionali devono adottare un approccio globale, elaborando soluzioni per i grandi problemi del mondo, quali il terrorismo e il narcotraffico. “Europa e America Latina devono basarsi sui propri valori comuni conservando le differenze e le sfumature culturali del proprio rapporto. In questa azione, è importante coinvolgere la nostra cittadinanza, tanto in un’ottica cooperativa quanto educativa”.


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