Il commercio privato di materiale proveniente dagli asteroidi è diventato legale negli Stati Uniti con la firma da parte del presidente Barack Obama dello U.S. Commercial Space Launch Competitiveness Act (H.R. 2262). La legislazione rovescia decenni di giurisprudenza internazionale sulla proprietà delle risorse extraterrestri, fin qui considerate di dominio pubblico, e apre la porta allo sfruttamento commerciale dello spazio.
Da ora in poi, cittadini e società private di nazionalità americana avranno la possibilità di esercitare il diritto di proprietà su tutto ciò che riescono a riportare sulla Terra dallo spazio, a patto però che atterrino negli Usa. Il nuovo principio di legge internazionale potrebbe non essere bene accolto nei Paesi non ancora in condizione di partecipare a una corsa all’oro nello spazio profondo.
Eric Anderson, della Planetary Resources, Inc. – una società fondata per condurre lo sfruttamento minerario degli asteroidi – ha detto: “Questo è il singolo più importante riconoscimento dei diritti di proprietà nella storia umana”. Per quanto l’opportunità commerciale possa sembrare alquanto ipotetica, è bene ricordare che nel luglio del 2015 l’asteroide denominato 2011 UW-158, dotato di un massiccio cuore di platino dal valore di 3,5 trilioni di dollari, è passato a una distanza di soli 2,4 milioni di chilometri dalla Terra. Il platino, a volte detto “l’oro dei ricchi”, vale oggi circa 26mila euro al chilogrammo.
In termini astronomici, quell’asteroide è lontano un tiro di schioppo. La distanza tra Terra e Marte varia molto con le relative posizioni orbitali, ma è mediamente di 225 milioni di chilometri: circa 94 volte i chilometri che ci separano da quell’interessante ammasso di metallo prezioso.