“Proseguire nella trasformazione di Thales Alenia Space in una grande azienda aerospaziale europea”.
È questo il messaggio lanciato dal Ceo di Thales Alenia Space (TAS), Jean-Loïc Galle, in occasione del Comitato Europeo Aziendale che si è tenuto a Madrid, lo scorso 24 febbraio.
“Dobbiamo rafforzare le realtà francesi ed italiane, che costituiscono i pilastri della Space Alliance, attraverso lo sviluppo delle altre sedi posizionate nei Paesi europei dove si prevede un maggior incremento del contributo nazionale all’Agenzia Spaziale Europea ed un conseguente ritorno in termini di contratti e progetti ”.
È questa la strategia dell’azienda per il reperimento dei fondi europei. A tal fine sono state aperte le due succursali nel Regno Unito ed in Germania, i due paesi che hanno effettuato grandi finanziamenti ad ESA e che, per il principio del “just return”,riceveranno altrettanti fondi per propri progetti. TAS prevede, inoltre di intensificare la collaborazione con OHB per contrastare meglio i “competitor” europei e penetrare nel mercato tedesco.
Galle ha rappresentato, nel corso della riunione, un andamento positivo per l’anno 2015 della joint-venture franco-italiana in termini commerciali (acquisiti ordini per circa 3 miliardi di euro) rispetto ad una previsione di chiusura dei dati economici e finanziari non altrettanto brillanti.
L’importante portafoglio ordini consentirà, nei prossimi mesi, di assumere centinaia di giovani tecnici, magari di recente completamento degli studi universitari, in grado di sostenere lo sviluppo e l’innovazione a cui una azienda aerospaziale è chiamata a fare costantemente. Ma il Ceo di TAS ha tenuto a precisare che una quota dei nuovi ingressi, in particolare relativamente a Spagna-Belgio-Inghilterra, dovranno prevedere una formazione di qualche anno presso le sedi italiane e francesi per poi consentire il trasferimento delle esperienze e competenze nei Paesi di origine.
Il settore spaziale mondiale genera un volume di affari per oltre 140 miliardi di euro di cui almeno 47 sono relativi alla manifattura (satelliti, ndr).
Thales Alenia Space è una realtà “leader” in Europa nella manifattura di satelliti, in cui lavorano 7.436 addetti (di cui 2.170 in Italia) ed è presente in 7 Paesi con 12 siti industriali. TAS, con un fatturato di oltre 2,2 miliardi di euro (così ripartito: il 40% per il mercato istituzionale, il 40% per quello commerciale ed il restante 20% per quello civile) vede affacciarsi nel mercato di riferimento nuovi “player”, come Apple-Google-Facebook-Amazon, che con le nuove costellazioni, composte da piccoli satelliti per telecomunicazioni, stanno costringendo i grandi produttori a dover sviluppare tecnologie e processi produttivi tali da poter abbattere in modo consistente i costi di realizzazione dei satelliti. In questo senso, la loro costruzione e il loro acquisto possano risultare economicamente conveniente per le società interessate.
Nell’anno 2014 il gruppo Thales ha lanciato un programma, “Ambition Boost”, che ha consentito di migliorare la profittabilità del gruppo e della JV TAS, attraverso un complesso di interventi su acquisti e costi generali, e di registrare un risparmio del 18% ed una riduzione dei prezzi del 20%, aumentando così l’appetibilità delle proposte commerciali.
Come Uilm, in occasione del meeting di Madrid, abbiamo espresso la nostra condivisione della scelta strategica di internazionalizzazione di Thales Alenia Space nei Paesi in crescita nel settore “spazio”. Considerando, però, la considerevole performance di acquisizione “ordini” registrata lo scorso anno, abbiamo anche invitato il management di TAS ad operare con una “adeguata” distribuzione dei carichi di lavoro nei Paesi (in particolare per la realtà italiana) e nei settori dove oggi sono presenti squilibri rispetto agli organici. Abbiamo, poi, consigliato la medesima società a praticare assunzioni ed investimenti anche in Italia nello stesso modo come avviene in Francia: Infine, abbiamo, ricordato che la JV e la Space Alliance (Thales-Finmeccanica) non basano la loro prospettiva sul ritorno economico nelle singole nazioni, ma sull’equilibrio delle capacità e delle competenze delle due realtà, con conseguente e coerente incremento occupazionale, stabile e di qualità.
Insomma, consigli per la crescita che val la pena prendere in considerazione.
Guglielmo Gambardella è coordinatore del settore aerospazio della Uilm nazionale