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Il buonismo e il nudismo di Sanremo: tette in primo piano

Sanremo Madalina Ghenea

Buonismo fa rima con nudismo?

Ma siamo davvero tutti così d’accordo che questo Sanremo ci sia piaciuto tanto? O ci siamo semplicemente rassegnati? Vedo il festival della canzone da una vita, lavorando per anni in riviste musicali ho avuto anche la fortuna di seguirla dal vivo qualche decennio fa… Lo seguo come evento di costume, e poi  soprattutto, per la Moda. Quella con la M maiuscola. Insomma siamo certi che mettere una bellissima (questo è indubbio ed indiscutibile) con le tette in primo piano neanche coperte da tulle, tanto da generare imbarazzo addirittura in lei, (che si copriva maldestramente) sia proprio quello che vogliamo?

Ed ancora di più, se non bastasse, noi che critichiamo ancora la farfallina di Belen (che almeno era in uno spacco seminascosto….), ci estasiamo davanti ad un tulle che nulla lascia all’immaginazione sul petto, sui fianchi, bacino, cosce e quasi sul totale del corpo della bellissima rumena?

Sanremo Madalina Ghenea

Stiamo parlando di una scollatura profonda? No, ma delle tette in primo piano esibite da Madalina, mostrate generosamente grazie ad uno stilista libanese. Sinceramente le ho trovate “accattivanti” per l’audience, ma decisamente dal dubbio gusto… nudismo a tutti i costi?

Invece ho trovato semplicemente meravigliosi gli abiti del primo primo giorno di Alberta Ferretti dove il taglio femminile, minimal e fluido esaltava i tessuti ed il mood animalièr donandole un’aurea di un’aggressività felina. Abiti creativi ed eleganti che indosso a lei divenivano sculture naturali. Fino a passare dalle tigri alle piume di un meraviglioso cigno nero. Piume che abbiamo rivisto, (ma con tutt’altro stile!) nell’abito firmato dalla sua connazionale Cristina Savulescu.

Per fortuna c’è stata anche l’antica e superba eleganza francese firmata Vionnet, (lo storico marchio parigino divenuto anche per un breve periodo italiano con Marzotto), che esalta le forme lasciandole sì certo in evidenza, senza alcun nudismo, ma con fasce gentili che avvolgono la siluette. Bella anche la linea fluida ed avvolgente dell’abito che illumina ed impreziosisce ulteriormente il corpo della bella Madalina, della firma inglese Temperley.

Poi tutto lo scoprire, i luccichii, le trasparenze, le aderenze in un gioco di eccessi dello stilista libanese Zuhair Murad hanno esagerato, in tutto.

Mi viene in mente la Carla Bruni rifatta da Fiorello: “ma che volgarità”…ci faceva terribilmente ridere la snob Carlà, però un po’ di classe e femminilità (fa pure rima con Carlà …!) credo possano bastare a far sognare gli uomini di mezzo mondo che stanno davanti alla TV.

Invece qui è solo  la vecchia storia della bella donna che più la scopri e più fa odiens….sapete che ne penso? Che noia tutta sta nudità!!!

Suggerimento: anziché invitare stilisti a vestire le belle modelle, perché l’anno prossimo Sanremo non si fa sponsorizzare direttamente da Victoria’s Secret?

Così almeno l’audience ce l’ha assicurato!

E magari anche senza Carlo Conti!

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