Il progetto di ampliamento della diga in Valsessera (Piemonte nord-orientale) approvato dalla precedente Giunta Cota di centrodestra ha contributo a trasformare un clima di ordinario dissenso politico in un desolante conflitto da tutti contro tutti.
Si tratta di un’opera concepita innanzitutto per superare la siccità che ha afflitto il territorio tra la provincia di Biella e Vercelli negli ultimi anni e per migliorare l’efficienza idrica degli invasi esistenti. Tra i vantaggi che la diga dovrebbe apportare rientrano l’incremento della disponibilità d’acqua ad uso idropotabile e l’aumento della disponibilità d’acqua a servizio delle colture, in primis quella del riso Baraggia biellese e vercellese, tra l’altro unica Dop concessa dalla Comunità Europea all’Italia per la risicoltura.
Naturale quindi che tra i principali sostenitori dell’opera, oltre al Consorzio di bonifica Baraggia che ne è il proponente, vi siano la Coldiretti ed anche il Consorzio Sii (Sistema idrico integrato), che ha lanciato l’allarme sulla carenza di acqua potabile in alcuni Comuni di sua gestione.
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