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Napoli, NAStartUp e l’ecosistema per le start up

Roberto Race
Roberto Race

Alcuni giorni fa ero all’Aeroporto Di Napoli e mentre aspettavo il mio volo nell’area di attesa dei gate, ho avuto una piacevole sorpresa. Infatti per la prima volta non c’era soltanto gente che leggeva giornali o lavorava in attesa del proprio volo, ma era in corso un evento. Mi sono avvicinato incuriosito e ho scoperto che si trattava della community di NAStartUp, che una volta al mese si riunisce in un diverso posto di Napoli per fra incontrare i talenti e gli innovatori di Napoli e non solo.

Di NAStartUp già ne avevo sentito parlare da Antonio Prigiobbo, ma vivere e vedere in prima persona cos’è è un’altra storia. NAStartUp è supportata da Antonio Prigiobbo, Gianluca Manca e Giovanna d’Urso oltre che da molti altri innovatori, che formano un movimento dal basso che senza scopo di lucro costruisce un ecosistema virtuoso in cui ognuno partecipa e può dare un contributo. Ogni mese si organizza un appuntamento in cui 4 startup selezionate spiegano la loro idea di impresa ad altre imprese presenti, investitori e media.

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Quello in Aeroporto è stato un evento special non solo per la location, nessun aeroporto italiano aveva mai ospitato un’iniziativa del mondo startup e innovazione, ma anche perché si è fatto un bilancio di due anni di attività. Il modello NAStartUp ha in 20 appuntamenti accelerato e fatto crescere più di 80 startup business e più di 40 startup e iniziative a vocazione sociale. Ogni appuntamento è frequentato in media da 200 persone (in aeroporto eravamo davvero tanti) e sono coinvolti anche tutti i maggiori venture capital del Sud Italia oltre che diversi business angels. Gli incontri di NAStartUp sono interattivi e sono pensati per favorire la contaminazione di idee, esperienze e competenze. A chiusura dell’appuntamento infatti c’è un momento networking dove ci si conosce, ci si aggiorna sui relativi progetti, ci si scambiano idee. Questo è uno dei punti di forza di NAStartUp in quanto così si rafforza di volta in volta il concetto di community di cui tutti sono i protagonisti. Importante poi è il gioco di squadra del team che c’è dietro il progetto di NAStartUp: oltre al team dei promotori ci sono imprenditori che supportano il progetto come Angel Sponsor: Roberto Marseglia (Hiltron), Antonio Russolillo (Metan Tecno), Giovanni Marinaccio (Sintesi Sud) e Ermanno Giamberini (Contra) che insieme a Angel partner fanno crescere il progetto con i propri talenti e competenze fanno si che NAStartUp cresca e continui a promuovere i talenti del territorio.

NAStartup è in continua crescita e ho scoperto che ha sviluppato anche una rete europea degli ecosistemi delle startup. Viene data la possibilità a un team di vincere un soggiorno nelle capitali europee più dinamiche nella scena dell’innovazione dove, grazie all’accordo con alcuni player internazionali, potrà esplorare e comprendere da vicino le opportunità presenti in quell’ecosistema.

Non avrei mai immaginato dai racconti di Antonio Prigiobbo che NAStartUp fosse in realtà così ben strutturato e organizzato. Tra i tanti progetti e sfide si è parlato a come si stiano cercando risorse e riferimenti per portare lo stesso modello in altri territori del mezzogiorno.

NAStartup è un esempio di Sharing Economy made in Italy, che sviluppa un Acceleratore d’Ecosistema dell’Innovazione per idee innovative di impresa, dal basso e in maniera partecipativa.

L’innovazione è dove non ti aspetti e che spesso il territorio nasconde, come una miniera di idee e di risorse innovative di ogni tipo.


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