La notizia è ormai piuttosto nota: Petroceltic, compagnia petrolifera irlandese, ha da pochi giorni annunciato la propria rinuncia a cercare giacimenti in Adriatico nelle acque al largo delle isole Tremiti. Dopo nove anni e a conferimento del permesso di ricerca appena ottenuto, la scelta da parte della Società.
Il bollettino del Ministero dello Sviluppo lo chiama “B.R274.EL”, un progetto di ricerca di estrazione al largo delle coste pugliesi il cui unico titolare è la compagnia Petroceltic. L’area del permesso di ricerca è localizzata oltre le 12 miglia dalla costa, (tradotto, a poco più di 22 chilometri) ed è in acque internazionali. Data la sua distanza dalla terraferma, non è quindi ricadente tra le numerose (27) istanze di ricerca e produzione di idrocarburi tutte rigettate poiché invece ricadenti all’interno le dodici miglia dalla costa. Così infatti voleva la legge di Stabilità 2016, e così il Ministero dello Sviluppo Economico in ottemperanza alla legge, ha da pochi giorni eseguito. Tra queste la ormai famosa concessione Ombrina della Società Rockhopper al largo delle coste abruzzesi, per il rigetto della quale la compagnia britannica ha annunciato di voler tentare una causa per danni nei confronti dell’Italia, ricorrendo all’arbitrato internazionale.
La storia di Petroceltic è diversa, poiché, appunto, non oggetto di un blocco “coatto” da parte delle istituzioni.
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