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Papa Francesco, niente compromessi sul ddl Cirinnà

Di Filippo Savarese

Intervenuto sulle Unioni civili durante il viaggio di ritorno dal Messico, Papa Francesco conferma la non ingerenza della Santa Sede nella vita politica italiana, ribadendo l’insegnamento della Chiesa valido per tutti i cattolici. Compresi i parlamentari, che devono votare sempre secondo la loro coscienza “ben formata”, e dunque senza sottostare ai diktat di partito.

Poi parole bomba: «Mi ricordo – ha aggiunto – quando è stato votato il matrimonio dello stesso sesso a Buenos Aires. Erano lì con i voti pareggiati, e in una discussione uno ha consigliato all’altro ‘mah, andiamo a votare: se ce ne andiamo non abbiamo il quorum’. E l’altro: ‘ma se diamo il quorum diamo il voto a Kirchner’. E il primo: ‘mah, preferisco darlo a Kirchner che non a Bergoglio’. E avanti! Questa non è coscienza ben formata. Sulle persone dello stesso sesso – ha quindi ribadito – ripeto quello che è catechismo della Chiesa cattolica».

Il Papa richiama direttamente il suo impegno contro il matrimonio gay in Argentina, e invita a non votare per calcolo politico e ideologico ma, appunto, secondo coscienza ben formata. Secondo coscienza cattolica.

Sono esattamente le parole che ci aiutano per la prossima settimana: per un cattolico non ci sono compromessi, giochetti, furbizie, strategie o tattiche.



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