Skip to main content

Tutti gli eccessi di Trump (anche) contro Papa Francesco

Donald Trump promette ai suoi elettori “basta con le volgarità”. Ted Cruz rinuncia a uno spot perché vi compare un’attrice porno. E Jeb Bush s’impegna a non criticare il presidente Barack Obama. Fin qui ‘frizzante’, la campagna repubblicana per le primarie di Usa 2016 sta diventando ‘corretta’ e, quindi, noiosa? C’è da chiederselo: dopo il dibattito un po’ soporifero di giovedì sera tra i due candidati democratici Hillary Clinton e Bernie Sanders, ecco i buoni propositi dei repubblicani.

Però, certe cose si dicono, ma non sempre si fanno. Così, Trump se la prende con Papa Francesco e con il suo viaggio in Messico via Cuba, “Troppo politicizzato”, dice, e poi ridicolizza proprio Bush, che, in campagna, si porta dietro “prima la mamma e poi il fratello”, George W., il 43° presidente degli Stati Uniti.

E mentre imprenditori e speculatori indicano in Trump “l’uomo giusto” per Usa 2016, il Nobel per l’economia Paul Krugman lamenta come una stupidaggine l’assenza dell’economia dal dibattito (forse perché va bene?). Il magnate dell’immobiliare ha anche fatto pace, con indennizzo, con la tv ispanica Univision Communications, che non ha trasmesso i concorsi Miss Universo e Miss Usa, che erano di proprietà di Trump, in segno di protesta per le sue offese agli immigrati ‘latinos’.

Sanders “l’Intrepido” – questo il nome in codice affibbiatogli dal Secret Service che dopo lo Iowa lo protegge – continua a raccogliere fondi online: tante piccole somme, come fece Obama nel 2008, che però gli consentono di fare meglio della Clinton in questa fase. Sanders riceve pure l’appoggio d’un nero che conta, Harry Belafonte, la voce di ‘Banana Boat’.

Con ‘l’Intrepido’, ‘Intrepid’, sono quattro i candidati protetti dal Secret Service: la Clinton, che come ‘ex quasi tutto’ lo era a prescindere dalla campagna; Trump (‘Humble’, Umile, chissà chi l’ha pensato); e Ben Carson (‘One Nation’), che è seguito dallo scorso autunno, ma, nel frattempo, il Secret Service si sarà pentito dell’attenzione prestatagli.

Per ulteriori approfondimenti sulle elezioni presidenziali americane, clicca qui per accedere al blog di Giampiero Gramaglia, Gp News Usa 2016



×

Iscriviti alla newsletter