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Perché le polemiche su Schengen sono pretestuose

frontiere

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Se ad un certo momento il governo italiano si accorgesse che dalla vicina Francia entrasse in Italia un flusso enorme di cittadini extracomunitari, approfittando del mancato controllo nei confronti dei cittadini europei derivati dall’accordo di Schengen, certamente ristabilirebbe il controllo ai varchi di confine.

Tale iniziativa non costituirebbe una sconfessione del trattato di Schengen, anzi, ne sarebbe la conferma, dal momento che non impedirebbe la libera circolazione e l’accesso ai cittadini europei, ma li vieterebbe agli extraeuropei, proprio nello spirito di Schengen. Del resto, quando, tempo fa la Francia chiuse agli extracomunitari il varco d’accesso a Ventimiglia, fece esattamente questo, senza incidere sulle regole del trattato di Schengen.

A mio parere è giustissimo che i diversi Stati europei ripristino i controlli alla frontiera, per evitare, responsabilmente afflussi incontrollati di migranti e la conseguente creazione di enormi problemi si sostentamento e decorosa sopravvivenza degli stessi degli stessi e problemi per i propri cittadini.

Trovo altrettanto normale che la Svezia decida di espellere ben ottantamila stranieri non aventi diritto di asilo per ragioni politiche. Anche questa iniziativa è assunta nel pieno rispetto di Schengen e dello Statuto europeo.

Sono pertanto da ignorare le grida di allarme, abbondantemente gonfiate dagli operatori degli organi di informazione e da esponenti politici inaffidabili, che agitano preoccupazioni diffondendo opinioni false, o facendo supporre intenzioni negative o difficoltà nel transito per i cittadini europei. Ho sentito esclamare parole di grande tristezza da parte di una presentatrice radiofonica che: ”Aveva dovuto esibire il passaporto per entrare in Danimarca!”. Orrore! Ma poi era regolarmente entrata ed uscita come prima? Si! Ed allora!

È invece il momento che i vari Stati europei si impegnino seriamente in una valida procedura di controllo e gestione dei flusso di immigrati, condizionandone l’accesso a due elementi fondamentali: l’esistenza di reali ragioni di asilo politico e le obiettive possibilità di assicurare una ospitalità decorosa agli immigrati.

Comportamenti irresponsabili, furbeschi o contraddittori da parte dei diversi Paesi, Italia compresa, sono forieri di autentici disastri, sofferenze durissime e disumane per gli immigrati e i propri cittadini, come purtroppo si sta verificando sempre più spesso. Lo spirito di carità e le affermazioni umanitarie, se non sono accompagnate da senso di responsabilità per il destino dei rifugiati, sono solo autentiche irresponsabili ipocrisie, Di questo i governanti ne hanno piena la colpa, per le errate e, soprattutto irresponsabili decisioni assunte, anche qui, Italia compresa.


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