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Ecco le città migliori (e peggiori) in cui vivere

Vienna è la città dove si vive meglio in assoluto. Bagdad la peggiore. E, dato particolarmente sorprendente, Londra, Parigi e New York non entrano neppure nella top 35 delle capitali occidentali con il migliore tenore di vita.

IL PRIMATO DELLE CITTÀ DI LINGUA TEDESCA

Parla tedesco la classifica stilata dall’istituto internazionale di ricerca Mercer, e presentata all’interno della suo dossier 18th Mercer Quality of Lifeche analizza 230 realtà in tutto il mondo. Oltre alla “capolista” Vienna, infatti, Zurigo, Monaco, Düsseldorf e Francoforte si posizionano tre le prime sette città occidentali con il miglior tenore di vita al mondo.

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IL TEMA CHIAVE DELLA SICUREZZA

Lo studio – utilizzato da imprese internazionali per determinare compensi e benefit del proprio staff all’estero – ha esaminato le condizioni sociali ed economiche, la salute, l’istruzione, l’alloggio e l’ambiente della popolazione. Non solo. Per la prima volta quest’anno Mercer ha redatto una classifica ad-hoc in materia di sicurezza personale, che comprende indicatori legati alle relazioni internazionali, alla stabilità interna al Paese, all’ordine pubblico ed al tasso di criminalità.

La sicurezza,  infatti, è un fattore chiave per le multinazionali nel momento in cui prendono in considerazione l’ipotesi di invio di lavoratori espatriati all’estero. Sia perché solleva preoccupazioni circa la sicurezza personale dell’expat, sia perché ha un impatto significativo sul costo dei programmi di compensazione a livello mondiale.

IL DECLASSAMENTO DI LONDRA, PARIGI E USA

Ed è proprio il tema della sicurezza ad aver fortemente penalizzato la città di Parigi che scivola vertiginosamente dal decimo al 37esimo posto della classifica. Appena davanti Londra, in 39esima posizione per quel che riguarda la qualità della vita e in 72esima in tema di sicurezza personale. La causa è da rintracciarsi, quasi interamente, nella vulnerabilità della capitale francese rispetto agli attacchi terroristici.

Stesso discorso vale per gli Stati Uniti, che pagano lo scotto di registrare un alto tasso di criminalità e, parallelamente, un basso livello di sicurezza. La città a stelle e strisce più alta classifica è San Francisco, al 28esimo posto, seguita da Boston al 34esimo.

Per l’Italia, Milano si posiziona 63esima, Roma 82esima. La Capitale viene penalizzata, rispetto a Milano, per temi legati alla micro-criminalità. Le capitali del Brunei, degli Emirati, dell’Oman sono considerate più sicure per l’espatriato rispetto a Milano, che tuttavia sorpassa sia Parigi che Londra sul tema.

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IL SUCCESSO DI VIENNA: COSTI CONTENUTI E SICUREZZA

A spiegare il successo di Vienna nella classifica di Mercer sono i suoi stessi cittadini, che non si dicono affatto sorpresi del primato raggiunto dalla propria città. «Io vivo in un appartamento di 100 metri quadrati in una buona zona a circa 20 minuti a piedi dal centro della città – spiega la 32enne Helena Hartlauer -, pago un affitto di soli 800 al mese. Un appartamento equivalente a Londra costerebbe più di 2.000 sterline, e il prezzo salirebbe ancora di più se fosse a New York». «Non ti rendi conto di quanto sia sicura Vienna fino a quando non vai all’estero», spiega la ragazza.

Servizi culturali, costi contenuti di affitti e mezzi di trasporto, sicurezza. Risultati ottenuti grazie al fatto che Vienna ha beneficiato enormemente della caduta del muro di Berlino, diventando la porta verso i paesi dell’Europa orientale che spesso hanno legami storici con l’ex impero austro-ungarico. «Il punto di forza è la nostra posizione geografica» ha dichiarato Martin Eichtinger, ambasciatore austriaco a Londra, che ha vissuto a Vienna per 20 anni. «La caduta del muro di Berlino ha contribuito a definire Vienna come l’hub per le aziende che vogliono fare affari in Europa centrale».

Secondo la Banca mondiale, l’Austria ha uno dei PIL pro capite più alti al mondo, posizionandosi appena dietro gli Stati Uniti e davanti a Germania e Gran Bretagna.

LA RIPRESA TURISTICA E LA CRISI DEI MIGRANTI

Ma Vienna sta rapidamente recuperando terreno anche dal punto di vista turistico. Nel 2015 ci sono stati 588.000 visitatori britannici a Vienna, in crescita del 18% rispetto all’anno precedente. E il flusso è in entrambe le direzioni. Eichtinger ha spiegato che Londra è diventata la destinazione preferita in assoluto per i visitatori austriaci.

La crisi europea dei migranti, inoltre, che ha visto un gran numero di rifugiati e richiedenti asilo passare attraverso Vienna in rotta verso la Germania, ha avuto scarso impatto su una città di quasi 1,8 milioni di persone, ha sottolineato Eichtinger. «Siamo riusciti a ospitare 90.000 rifugiati in Austria, ma il trend è nettamente diminuito negli ultimi mesi».


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