Donald Trump non ha bisogno di soldi. La rivista Forbes lo ha incluso nella lista degli uomini più ricchi al mondo, attribuendogli un patrimonio di circa quattro miliardi di dollari. Invece, nella dichiarazione presentata al momento di confermare la sua candidatura alle primarie del Partito Repubblicano, Trump ha detto di possedere 8 miliardi, di cui 302 milioni di dollari in contanti, 5,2 miliardi in immobili, 3,3 miliardi in marchi e licenze, 14,8 milioni dai diritti di Teen Usa e del concorso Miss Universo e così via.
PENSIONE D’ORO
Quello che pochi sanno è che il portafoglio personale di Trump conta anche su altre risorse. Un articolo pubblicato sul sito della Cnbc sostiene che il candidato alla nomination repubblicana per le presidenziali americane “è membro della Screen Actors Guild e riceve una pensione di più di 110mila dollari l’anno”.
FONDI DI INVESTIMENTO
Trump è conosciuto come un magnate del settore immobiliare, ma cura anche molti altri affari non meno redditizi: azioni, fondi d’investimento e partecipazioni varie per un valore di circa 78 milioni di dollari. Il suo hedge fund preferito è il BlackRock’s Obsidian, dove ha investito circa 50 milioni di dollari. Solo sul suo conto corrente di JPMorgan ci sono 5 milioni di dollari, mentre sul conto di risparmio di Capital One ne ha 25. Il portafoglio finanziario di Trump include, tra gli altri, titoli e azioni di Apple, Bristol Myers Squibb, Kinder Morgan e Caterpillar. Ha anche incassato plusvalenze importanti con la vendita di partecipazioni in Bank of America, Apple, Boeing, Best Buy e Facebook.
TARIFFE DA SPEAKER
Alcuni aspetti dei conti di Trump sono meno chiari: il magnate possiede una società che ha il nome di Trump Follies LLC, registrata a New York. Non è presente sul web e non è noto che tipo di servizi offra. Infine, ci sono i soldi racimolati da Trump per le sue attività di conferenziere. Secondo il Washington Post, la società di marketing ACN Inc gli ha versato 450mila dollari per tre discorsi tenuti negli ultimi anni, mentre la Samsung lo ha pagato 150mila dollari per lo stesso tipo di prestazione.
IL CONSUOCERO MAGNATE
Un’altra risorsa economica di Trump proviene dal sostegno del consuocero Charles Kushner. Padre di Jared, marito della figlia, Charles Kushner è un filantropo e magnate del settore immobiliare, fondatore e proprietario della Kushner Companies. Nel 2005 è stato due anni in carcere dopo essere stato condannato per evasione fiscale, donazioni illegali in campagna elettorale e intimidazioni ai danni di un testimone del processo.
IL POTERE DEI MEDIA
Jared Kushner acquistò nel 2005 il quotidiano The New York Observer, dopo lo scandalo che coinvolse il padre; mentre suo fratello Joshua, laureato a Harvard con un’esperienza a Goldman Sachs, è diventato uno dei primi investitori di Instagram e socio fondatore di Oscar Insurance, una compagnia di assicurazione in campo medico.
DISCRETA RACCOLTA
Sul sito della Federal Election Commission (Fec), Trump si distingue dagli altri candidati perché ha raccolto poco denaro per la campagna: circa 19 milioni di dollari, molto meno rispetto ai repubblicani Marco Rubio, Jeb Bush e Ted Cruz, e ancora meno dei democratici Hillary Clinton e Bernie Sanders.
Al 31 dicembre del 2015 Sanders aveva raccolto circa 75 milioni di dollari – di cui solo 75mila da donatori del settore finanziario -, mentre Hillary Clinton 44 milioni di dollari solo dal settore finanziario. La campagna elettorale dell’ex first lady conta su più di 112 milioni di dollari.
Per non dipendere troppo dalle donazioni, il miliardario ha finanziato direttamente la sua campagna con più di 13 milioni di dollari. A differenza dei suoi competitor non ha messo a punto nessuna strategia per la raccolta di fondi dai piccoli contribuenti.
LE FOLLE SPESE DI TRUMP
Ha già speso circa 12 milioni di dollari: circa due milioni in magliette, tazze, cartelloni per i giardini e cappellini, come quello che indossa lui stesso nei comizi, con la scritta: “Make America great again”. Costano 30 dollari l’uno e sono in vendita sul sito web di Trump, ma molti vengono regalati. Altri due milioni sono stati spesi per viaggi e altri due per consulenze. Ma il magnate ha già detto che è disposto a stanziare altre risorse per sostenere la sua corsa verso la Casa Bianca.