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Chi discrimina Bcc e Banche popolari

Abbiamo dato atto al presidente Mauro Maria Marino del lavoro di approfondimento sull’industria bancaria che la Commissione Finanze del Senato sta svolgendo e, nell’ottica di collaborazione nella quale il Credito Popolare si pone, abbiamo evidenziato che le banche di questa categoria hanno oggi una quota di mercato del 26%, soci e clienti in aumento , un indice di solidità doppio di quello richiesto (14,5 rispetto al 7 di legge).

Non si spiega, quindi, l’ottica di discriminazione delle Popolari – peraltro né motivata né spiegata – che caratterizza anche il provvedimento sulla riforma del Credito Cooperativo.

Sul piano generale abbiamo evidenziato che permane nel nostro Paese una deflazione strisciante, i mercati manifestano crescente sfiducia verso le misure della Bce (che dovrà pronunciarsi domani l’altro), la stessa Banca dei Regolamenti internazionali sottolinea i rischi di una imminente tempesta finanziaria, dovuta allo scollamento sempre maggiore dei mercati dall’economia reale.

La mobilitazione del risparmio privato è l’unica risorsa che abbiamo e lo strumento allo scopo non può che essere un sistema bancario vigilato ma anche aperto alla fiducia, in un’atmosfera che ne ripristini la serenità.

Difficilmente, giocando al massacro come sulla vicenda dei mutui (un provvedimento voluto dai consumatori europei è stato paradossalmente giocato come un provvedimento a favore delle banche) la fiducia non tornerà.



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