Se per l’Italia l’ossessione tedesca per i titoli di Stato è una batosta, non si può dire lo stesso per la vicina Spagna e sicuramente non per la Francia o la Germania. Le italiane, dalle Popolari più indietro dal punto di vista del patrimonio fino alle sistemiche Unicredit e Intesa, soffrono un taglio percentuale del Cet1 non inferiore allo 0,8% con riflessi significativi anche sui margini da interessi. Insomma, come vanificare una parte degli ingenti sforzi fatti in mesi di lavoro per adeguare il capitale alla pressanti richiesti di Basilea. Per molti istituti di credito stranieri, anche nella vicina e altrettanto Spagna la situazione è ben diversa.
GERMANIA, IMPATTO ZERO SUI MARGINI
Sembra un attacco sferrato alle italiane, la pretesa tedesca di fare delle obbligazioni europee un terreno di gioco rischioso. Perché l’Italia è l’unico Paese che ne esce con le ossa rotte. Almeno questo si evince da un report di Mediobanca Securities che analizza gli effetti di una svalutazione tra il 20 e il 40% per i titoli di Stato europei e l’imposizione di un tetto del 25% in obbligazioni governative rispetto agli investimenti totali. L’Italia perde su tutta la linea, cosa accade invece alla Germania? Non ne esce del tutto indifferente, almeno dalla ponderazione per il rischio presunto dei titoli di Stato: con una svalutazione del 40% per quelli italiani e spagnoli e del 20% per quelli francesi e domestici, Deutsche bank perde 25 punti di CeT1 e Commerzbank ben 46. Il limite del 25% sul rapporto tra possesso di Bund rispetto al totale degli impieghi invece lasciano le due banche prive di scossoni: nullo e pari a -1% l’impatto sul margine da interessi che invece per alcune banche italiane vale oltre il 20% di perdita.
LE GRANDI DI SPAGNA NON SOFFRONO
Santander e BBva, con una svalutazione di Bonos e Btp del 40% e del 20% su Oat francesi e Bund tedeschi subiscono un impatto decisamente contenuto, rispettivamente per 31 e 48 punti base sul patrimonio. Con l’ipotesi di un tetto del 25% al possesso di governativi europei si trovano a dover cedere asset nell’ordine dei 30 miliardi ciascuna con un impatto sui margini da interesse tra il 2 e 3%.
LA FRANCIA RESTA INDIFFERENTE
Livelli del tutto simili a quelli della francese Credit Agricole, 31 punti di erosione sul CeT1 e 22 miliardi di governativi da cedere con una perdita di appena l’1% di margini. Bnp Paribas e Societé Générale sono meno penalizzate ancora: la prima perde 17 punti base sull’indice patrimoniale e nessun impatto sul margine da interesse, come la seconda per cui la erosione patrimoniale si ferma a 16.