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Ecco falchi e colombe nella Bce

Di Anna Maria Grimaldi e Alessio Tiberi
MARIO DRAGHI BCE

Estratto dal report settimanale dell’ufficio studi di Intesa Sanpaolo

Abbiamo costruito un “falcometro” BCE, per cercare di capire quali delle riunioni hanno una percentuale maggiore di partecipanti votanti su posizioni meno interventiste, tenendo conto del sistema di voto a rotazione. Abbiamo classificato ciascuno dei 25 membri del Consiglio come falco, colomba o neutrale in base alle dichiarazioni rilasciate dagli stessi membri negli ultimi due anni.

Si tratta, quindi, di una valutazione soggettiva fatta su criteri qualitativi. In figura 1 sono riportati il numero degli appartenenti alle tre categorie per un totale di 21 votanti ad ogni riunione di politica monetaria prevista nel 2016 (10 marzo, 21 aprile, 2 giugno, 21 luglio, 8 settembre, 20 ottobre, 14 dicembre). Si ricorda che in base al sistema di voto a rotazione a ogni riunione di politica monetaria votano solo 21 membri tra cui i 6 membri del Comitato Esecutivo (Draghi, Constancio, Praet, Mersch, Coeuré, Lautenschaleger) sempre votanti.

Il maggior numero di colombe rispetto ai falchi varia da un minimo di due nelle riunioni di aprile e ottobre ad un massimo di 5 nelle riunioni di marzo, luglio e dicembre che presentano quindi un più ampio margine di vantaggio a favore delle colombe e probabilmente un minor livello di incertezza sull’esito della votazione. Il numero degli incerti appartenenti alla categoria neutrali varia da 6 a 8.

La minore incertezza nella valutazione sul probabile esito della votazione è meglio rappresentato dalla differenza tra i favorevoli e i contrari in rapporto al numero di incerti in ogni riunione. La riunione con un grado di incertezza minore è quella del mese di luglio con uno scarto colombe-falchi relativamente alto (5 voti di vantaggio) su un basso numero di incerti (6 neutrali): il raggiungimento del pareggio o l’eventuale ribaltamento della maggioranza sono molto improbabili poiché tutti i neutrali dovrebbero votare come i falchi.

Nelle riunioni di aprile e ottobre l’incertezza è massima rispetto alle altre riunioni, considerato l’esiguo numero di voti di scarto rispetto l’alto numero dei partecipanti cui non è stato possibile assegnare una previsione affidabile sul comportamento in votazione (2 voti su 7 neutrali). Nella prossima riunione del 10 marzo il grado di incertezza sull’esito della votazione è piuttosto contenuto, con uno scarto di ben 5 voti tra colombe e falchi su 8 votanti incerti.

tabella

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