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Ecco i veri dati sul lavoro in 10 tweet

Giuliano Poletti

Dopo il calo di dicembre, a gennaio gli occupati aumentano di 70mila unità (+0,3%). La crescita è determinata dai dipendenti permanenti (+99mila) mentre calano quelli a termine (-28mila) e gli indipendenti restano sostanzialmente stabili.
La stima dei disoccupati (tasso pari all’11,5%) a gennaio è stabile, pressoché invariata dal mese di agosto sintesi di un calo tra gli uomini e di una crescita tra le donne. Su base annua calano sia i disoccupati (-5,4%, pari a -169 mila) sia gli inattivi (-1,7%, pari a -242 mila).
A gennaio la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,4% (-63 mila). Il calo è determinato dalla componente femminile e riguarda soprattutto le persone tra i 50 e i 64 anni. Il tasso di inattività scende al 35,7% (-0,1 punti percentuali).
Rispetto ai tre mesi precedenti, nel periodo novembre 2015-gennaio 2016 si registra il calo delle persone inattive (-0,3%, pari a -43 mila) a fronte di un lieve incremento dei disoccupati (+0,3 %, pari a +9 mila) e una sostanziale stabilità del numero delle persone occupate. I disoccupati sono 2 milioni 951mila.

È quanto emerge dai dati provvisori sul lavoro diffusi ieri dall’Istat.

Ecco il commento ai dati Istat in 10 tweet di Francesco Seghezzi, direttore di Adapt Press e chief commercial officer di Adaptland (associazione fondata nel 2000 dall’economista Marco Biagi):

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