Antonio Nicita è commissario AgCom. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Che analizza e decide piccoli passi che possono anche avere grandi conseguenze. Questo succede nel mondo off, quello delle telecomunicazioni e dei media tradizionali. Con rigore, forse anche con severità.
Nel mondo on invece no. Liberi tutti: l’autorità non autorizza, direbbe Totò… Ecco perché questo titolo.
Ma attenzione che l’Autorità deve essere uguale per tutti non è solo questione di pesi e misure, ma di regole di mercato efficaci ed efficienti. In Antonio Nicita c’è piena consapevolezza e misura nell’esporci la questione da affrontare.
“Oggi i modelli di business si muovono dal settore telefonico verso quello audiovisivo e viceversa. Lo smartphone da accesso a territori sconfinati; accesso che avviene proprio attraverso un contratto di tipo telefonico. Se questo bagaglio genetico di convergenza ci aiuta ad affrontare la questione dalla giusta angolatura di visuale, dall’altra parte non possiamo intervenire così come facciamo nel mondo mediatico tradizionale. Non possiamo estendere automaticamente le forme di tutela che applichiamo (protezione dei minori e più in generale dei consumatori, controllo pubblicità e affollamento) al mondo di internet. Non ci è consentito anche perché molto spesso gli operatori della rete sono localizzati fuori dal territorio nazionale. Mi chiedo allora: ha senso applicare queste forme di tutela solo alla televisione quando invece spostandosi sulla rete non c’è alcun limite? Domanda da porre al nostro legislatore, non per promuovere una diffusa deregulation o, al contrario, per suggerire una semplice espansione delle regole televisive alla rete, quanto piuttosto per riflettere sui problemi e sui rimedi domandandoci quali forme di tutela e di regolazione siano necessari e auspicabili in un mondo sempre più complesso, integrato, globale. Per comprendere come evolve l’informazione in rete e quali sono le domande più rilevanti da affrontare. Comprese le dinamiche e l’interazione fra rete e televisione possiamo anche porci la domanda su quali siano le forme di tutela più importanti. Intanto è fondamentale avviare processi educativi sia nelle giovani che nelle vecchie generazioni, non solo per una semplice questione di alfabetizzazione digitale, ma anche per meglio comprendere la rete e le forme di interazione più rilevanti“.
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