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Tutti gli effetti del voto in Germania su Erdogan e Merkel

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All’indomani della sconfitta elettorale in tre importanti Länder, Angela Merkel tira dritto per la strada dell’accoglienza ai profughi, pur consapevole che questo potrebbe costare caro alla sua carriera politica. La Cancelliera non è disposta dunque a modificare la sua linea per qualche consenso in più.

Tralasciando il confronto con le strategie e le tattiche imperanti in Italia, dove sondaggi e numeri parlamentari la fanno da padroni, appare evidente che Merkel è intenzionata a sbarrare la strada a populismi e destra reazionaria. Il difensore più convinto di una concezione di Ue inclusiva e solidale, esce indebolito dalle urne ed è più isolato in Europa, tanto che i suoi alleati più fedeli sono diventati le deboli Italia e Grecia.

La variazione di forza all’interno della Ue non potrà non ripercuotersi sul prossimo vertice con la Turchia, il 17 marzo. Un secondo round difficile, dopo una prima mano in cui Recep Tayyip Erdogan ha tentato di alzare il prezzo dei migranti e di forzare la porta di ingresso della Ue. Anche il premier turco, però, è fortemente indebolito dalle bombe di Ankara, espressione terroristica di problemi interni che il premier non riesce a controllare.

Due nuove debolezze a confronto potrebbero impedire una soluzione dell’emergenza profughi, lasciando migliaia di persone in condizioni disumane. Sarebbe davvero la sconfitta della buona politica e un passo indietro per tutti.


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