Joe Jackson, il genio anticonformista del pop, jazz, rock, fusion e, chi più ne ha più ne metta, arriva in concerto a Roma e Milano! Lunedì e martedì, infatti, suonerà al Teatro Brancaccio di Roma (ore 21, via Merulana 244) ed al Teatro del Verme di Milano.
THE FAST FOWARD TOUR
Joe Jackson, nato in Inghilterra l’11 agosto del 1954, cantautore, polistrumentista e compositore, è tra i principali esponenti della musica New Wave britannica, insieme a Elvis Costello e Graham Parker. Con l’attuale “Fast Forward Tour”, dal nome del suo nuovo album, ha già girato il Nord America e, da diversi mesi, sta toccando le maggiori città d’Europa. Nel nostro Paese, da dove manca dal 2012, ha già fatto la sua prima tappa a Mestre (4 marzo), poi Bologna (il 5) e, infine, sarà appunto a Roma il 7 ed a Milano l’8 marzo.
L’artista, profondo conoscitore della musica internazionale, ha inanellato tante canzoni di grande classifica negli Ottanta e Novanta, da Steppin’ Out a Breaking Us in Two a Night and Day, quest’ultimo in assoluto il suo maggior successo, assieme all’omonimo album, uscito nel 1982. Jackson ha negli ultimi anni attraversato un periodo più “elitario” e sperimentale ma, con l’ultimo lavoro “Fast Foward”, uscito nell’ottobre scorso per Universal Music, è ritornato alla scrittura pop-rock. Lo stanno accompagnando nel suo tour il trio Graham Maby (basso), Teddy Krumpel (chitarre) e Doug Yowell (batteria).
RITORNO AL POP-ROCK
Per le 12 tracce di “Fast Foward”, album che ha finora ottenuto importanti risultati nelle classifiche di Belgio e Paesi Bassi, Joe Jackson ha viaggiato molto per il mondo. Ha, infatti, scritto, registrato, prodotto e arrangiato il disco in quattro città: New York, New Orleans, Berlino e Amsterdam. Eccezionalmente eseguito live, fra gli altri brani, è uno dei primi della scaletta del nuovo album, If It Wasn’t For You, song orecchiabile e allegra.
Refrattario a tutte le mode e i cliché, Joe Jackson nella sua quarantennale carriera è riuscito a penetrare a fondo lo spirito autentico di ogni stile, dichiarando la “morte del rock” come l’abbiamo conosciuto e spaziando dal punk al reggae, dal rock al blues, dal pop al jazz, dal soul alle colonne sonore, fino alla classica, senza mai scivolare nella superficialità. Non c’è praticamente ambito musicale che il suo genio non abbia toccato e approfondito, mantenendo sempre standard di qualità elevatissimi.
BIOGRAFIA
Fin dagli 11 anni Joe Jackson comincia a suonare il violino, poco dopo, però, passa al pianoforte svariando tra Beethoven, i Beatles e gli standard del jazz. I primi concerti sono proprio con la National Youth Jazz Orchestra. Qualche anno più tardi ottiene una borsa di studio dalla London Royal Academy of Music. Il suo primo gruppo sono gli Arms And Legs, con i quali incide due singoli. La sera, invece, per guadagnarsi da vivere lavora come pianista al Playboy Club di Portsmouth. Nel 1979 la A&M lo mette sotto contratto e pubblica il suo primo album, Look Sharp. La risposta del pubblico e della critica è buona, e Jackson diventa uno dei nomi di punta della New Wave inglese: in rapida sequenza vengono pubblicati I’m The Man e Beat Crazy, dischi che oscillano tra rock e reggae, con incursioni nella musica latina e nel jazz. Proprio al jazz delle big band è dedicato il successivo Jumpin’ Jive, omaggio a Louis Jordan, Duke Ellington ed altri suoi idoli. È il preludio al suo capolavoro, Night And Day, col quale rompe con la New Wave e rinuncia alla chitarra, facendosi conoscere da un pubblico più vasto. Dopo molti altri successi, negli anni duemila intraprende una serie di esperimenti un po’ musicalmente intellettualistici, culminati nel 2012 con il disco The Duke, omaggio a Duke Ellington, che contiene anche un duetto con il celebre rocker Iggy Pop nel brano stralunato-elettronico It don’t mean a thing (If It ain’t got that swing)”. Con quest’ultima “pazzia” si chiude il decennio (e passa) di eccentricità di Joe Jackson che, il 2 ottobre 2015, esce quindi con Fast Forward che, nella maturità della sua carriera – oggi ha 61 anni –, rispolvera per i suoi vecchi fans quella miscela unica fra new wave, jazz, musica orchestrale e pop che, ne siamo certi, piacerà e lo farà conoscere anche alle nuove generazioni.