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La Sicilia si salva non con uno ma non tanti gay

L’unica soluzione per rimettere in moto l’economia della Sicilia è fare realtà dell’immaginazione di Fabio Canino. Quella che ha messo per iscritto nel suo ultimo libro Rainbow Republic edito da Mondadori. La Grecia è fallita ma grazie all’idea di farla diventare una repubblica fondata sull’omosessualità essa diviene in poco tempo la capitale mondiale del turismo, in nome della libertà sessuale ed economica.
La Grecia descritta dalla voce narrante, un giornalista italiano etero in visita nella penisola per farne un reportage, è tutto un luogo comune dopo l’altro tra icone gay e finocchierie varie. L’unico che tiene alta la bandiera etero e la pianta pure è proprio il giornalista italiano che, sarà pure rappresentante di un paese retrogrado in fatto di diritti, ma si fa valere sopra e sotto le coperte con l’unica femmina etero del libro. Libro che, casca a fagiolo, cogliendo la moda del momento eletta a unico criterio di selezione editoriale. Anche perché se del libro dovessimo giudicare la qualità letteraria, dovremmo riconoscere che siamo proprio a livelli arrusi.
E ha ragione Franco Maresco in una sua intervista di qualche anno fa quando dice che questo paese già mangiato dai ladri, ora è pure divorato dai diritti che annientano con il loro paravento di conformismo ogni spirito critico. – Devo poter dire frocio perché anche un omosessuale può essere un cretino o comportarsi da tale, senza che per questo devo essere vittima del riflesso condizionato dell’omofobia che scatta come una tagliola per topi -.
Il libro esce nel momento giusto visto il can can parlamentare tra canguri e maternità surrogata. Che poi, quanto a maternità surrogata, volendo tornare dalla Grecia alla Magna Grecia, il dialetto siciliano come tutte le lingue di carne dimostra di anticipare i tempi della società – troppo società e poco comunità- . Di donna che partorisce, infatti, si dice in dialetto siculo che “accatta” ovvero che compra. Non è un acquisto in fin dei conti quello della maternità surrogata?
Fabio Canino, a questo proposito, sempre nel suo capolavoro multicolore dice che le coppie omosessuali sono le uniche che vogliono fortemente i figli. Chissà, visto da dietro anziché dal davanti, il mondo del commentatore di Ballando sotto le Stelle, appare così quando invece un’isola di soli omosessuali somiglia di più alle atmosfere dello Zio di Brooklyn dove un’umanità apocalittica non è più in grado di dare nuova semenza in nessun campo.
La rivoluzione LGBT che i cosmopolitici si vogliono intestare è viziata dall’economicismo delle sue fondamenta, dal fatto che la bellezza possa scaturire solo da un segmento di mercato di uomini e donne che ha un reddito medio molto elevato. Tant’è.


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