Skip to main content

Matteo Renzi e Gioachino Belli

Forse qualcuno ricorda la battuta di Alberto Sordi nel film di Mario Monicelli “Il marchese del Grillo” (1981): “Ah… me dispiace, ma io so’ io – e voi non siete un cazzo!” (era rivolta ai popolani messi in gattabuia per un reato per il quale lui non poteva essere perseguito in quanto nobile). Non tutti sanno, però, che è tratta da un sonetto romanesco di Giuseppe Gioachino Belli, “Li soprani der monno vecchio” (1832). Il sonetto recita:

C’era una vorta un Re cche ddar palazzo/ mannò ffora a li popoli st’editto:/ «Io sò io, e vvoi nun zete un cazzo,/ sori vassalli bbuggiaroni, e zzitto./ Io fo ddritto lo storto e storto er dritto: /pòzzo vénneve a ttutti a un tant’er mazzo: /Io, si vve fo impiccà nun ve strapazzo, /ché la vita e la robba Io ve l’affitto. /Chi abbita a sto monno senza er titolo o dde Papa, o dde Re, o dd’Imperatore, / quello nun pò avé mmai vosce in capitolo». /Co st’editto annò er Boja pe ccuriero, /interroganno tutti in zur tenore; /e arisposeno tutti: «È vvero, è vvero». Matteo Renzi non è un Re, né un Papa né un Imperatore, ma l’impressione è che talvolta si creda il sovrano di uno Stato assoluto.

++++

Ho letto il manifesto elettorale di Stefano Fassina. Tra le altre, ho trovato magnifica questa proposta: “Incontro tra tessuto accademico cittadino e imprese di servizi innovativi e hi-tech, spazi per i co-working e i fab-lab, servizi di sostegno alle start up…”. Ho solo un dubbio: vuole fare il sindaco a Roma o nella Silicon Valley?

++++

Secondo i dati diffusi da Istat e ministero del Lavoro, nel 2015 i licenziamenti sono drasticamente diminuiti: per Susanna Camusso e Maurizio Landini è tutta colpa del Jobs Act.

++++

Dai corsi e ricorsi storici di Giambattista Vico ai corsi e ricorsi elettorali di Antonio Bassolino: a Napoli hanno una vera e propria fissazione.

++++

Osservando quel labirinto di accuse reciproche che è il dibattito interno a Pd e quel dedalo di posizioni che è il dibattito interno al centro destra, mi sono fatto -come direbbe Mino Maccari – poche idee ma confuse.


×

Iscriviti alla newsletter