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Metalmeccanici, perché gli scioperi danneggerebbero i lavoratori

Dopo oltre tre mesi di negoziati intensi, con decine di incontri, ed alla vigilia di decisivi appuntamenti che si concluderanno il giorno 15 con una importante sessione plenaria, la Fismic ritiene che ci siano tutte le condizioni per procedere a un affondo finale ed alla firma di un contratto nazionale innovativo che fornisca delle risposte vere ai lavoratori metalmeccanici e sia la chiave di volta per un nuovo sistema di relazioni sindacali, che superi le rigidità che hanno finora contraddistinto il più importante settore manifatturiero.

Lo schema offerto da Federmeccanica ed Assistal fornisce infatti un quadro di importanti novità che, se accolte, possono veramente dare un segnale di svolta alla contrattazione del nostro Paese.

Infatti Federmeccanica propone di definire un salario minimo di garanzia, capace di salvaguardare la retribuzione per chi ha soltanto in busta paga i valori del CCNL, ma nel contempo capace di distribuire la produttività laddove la ricchezza si produce, lasciando spazio alla contrattazione decentrata a livello aziendale e garantendo comunque una crescita delle retribuzioni collegate al costo della vita a partire dal luglio 2017 e una cifra corrispondente a 260 euro annue per tutti i lavoratori dipendenti da aziende dove non viene svolta la contrattazione aziendale, da collegare a risultati di produttività, o destinati a welfare aziendale o formazione professionale.

Sull’inquadramento professionale c’è l’apertura di Federmeccanica a definire figure professionali operaie all’attuale 6° livello, oltre alla disponibilità di rivedere l’intero sistema di classificazione entro un anno.

Sul welfare si registrano le novità positive più importanti: infatti viene garantita a tutti i lavoratori metalmeccanici l’iscrizione ad una copertura di assistenza integrativa totalmente gratuita, con la possibilità di estendere tale copertura anche ai familiari fiscalmente a carico; tale prestazione assicura un aumento equivalente pari a 156 euro annui.

Sulla Previdenza complementare (COMETA) viene previsto un aumento della contribuzione dall’1,6% al 2%, pari ad un aumento pari ad un aumento annuo di 91 euro medi per i lavoratori.

Sulla Formazione professionale Federmeccanica propone un adeguamento delle ore a disposizione del lavoratore e, soprattutto, garantisce che questa sia un diritto soggettivo inalienabile ed una migliore gestione delle ore a disposizione per il diritto allo studio ed inoltre viene previsto di introdurre un sistema scuola/lavoro che sia in grado di facilitare l’accesso al lavoro per i giovani.

Anche per gli straordinari prestati Federmeccanica propone un miglioramento della retribuzione delle maggiorazioni per le ore prestate il sabato.

Sulla base di tutto questo la Fismic Confsal ritiene che ci siano le condizioni a partire dalla sessione plenaria del giorno 15 marzo di andare verso una stretta conclusiva con l’obiettivo di dare un buon contratto di lavoro ai lavoratori metalmeccanici e, nel contempo, un contratto di svolta che ammoderna in modo significativo l’attuale sistema di relazioni sindacali del nostro Paese.

L’alternativa a questo è riproporre le tristi consuetudini sindacali degli anni passati che la Fismic Confsal non vuole assolutamente ripercorrere. Eventuali forme di lotta proclamate in questo momento andrebbero esclusivamente a danno dei lavoratori e allontanerebbero in modo definitivo la possibilità di concludere un rinnovo contrattuale positivo

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