Oggi pienone al Cnel. Circa 150 persone hanno partecipato al convegno Cisal-Confedir-Federspev dedicato alla “Riforma previdenziale e fiscale tra diritti fondamentali e principio di proporzionalità”.
Si è avuto conferma che la certezza del diritto è svanita – è emerso non solo dagli interventi degli organizzatori – perché politica e magistratura hanno modificato – con nuove leggi e con nuove interpretazioni delle leggi – le regole che tutelavano i cittadini (diritti) dando spazio ad interpretazioni discrezionali, così trasformando i diritti in valori sociologici, a favore di interessi contingenti, come ha Emma Imparato, docente di diritto pubblico comparato a Napoli.
Il prof. Giuseppe De Rita ha aumentato il carico, ribadendo l’assunto che oggi sono sempre più accentuate le insicurezze sociali. La società moderna è fatta di individui più insicuri che mai, nonostante decenni di interventi “sociali”. La gente si scopre “sola ed indifesa” perché si e’ esaurita l’onda mutualistica e le risposte- prima scontate – di Stato e parastato sono oggi nettamente ridotte, per le ferree regole del pareggio di bilancio (in Costituzione…).
Le riforme sono a pezzi, i singoli sono costretti ad arrangiarsi, cresce la diseguaglianza sociale. C’è un rapporto perfido tra Stato ed individuo, con individualizzazione delle ansie e delle risposte. La battaglia per un fisco equo e’ quindi una battaglia vitale per l’individuo. La spesa sociale interessa a tutti, perché da quella dipende la qualità’ della nostra vita.
Enrico Giovannini, già presidente dell’Istat ed ex ministro del Lavoro, ha parlato del BES ossia della necessità di passare dal PIL a BES ossia ad una serie di parametri che considerino insieme 4 capitali: umano, economico, sociale ed ambientale. La tutela delle generazioni future si basa sul varo di nuove leggi che ripensino le politiche sociali una una ottica complessiva e non solo economica.
Giuseppe Pennisi, economista, ha ribadito che solo ” un buon fisco può’ garantire buone pensioni”. In un mondo che sta cambiando va cambiato l’approccio fiscale e previdenziale. L’INPS che sguazza in una enorme massa di denari deve sistemare la sua gestione ed i suoi conti. Deve separare assistenza da previdenza; deve portare a casa la massa enorme dei crediti e deve migliorare il suo funzionamento, a partire dal siti INPS, oggi difficilmente utilizzabile….
Secondo Giuliano Cazzola, occorre creare oggi un nuovo modello di pensione, per garantire il lavoratore di oggi e di domani. Per Lui e’ opportuno un mix tra pensione pubblica e pensione integrativa privata, evitando la nascita di generazioni di pensionati poveri.E’ contrario a misure spot….
Nel corso della discussione finale tutti hanno concordato sul fatto che oggi manchi una visione d’insieme….Oggi previdenza e fisco sono caratterizzati da 2 iniquità’ che si potenziano tra di loro, costituendo un pesante vulnus alla democrazia. Domenico Proietti (UIL) ha chiesto una “operazione verità” sui dati INPS e sulle entrate fiscali/evasione fiscale. De Bonitatibus (magistrato in pensione) ha ricordato la necessità’ di azioni legali per combattere la ” non equità’ ” di norme che penalizzano solo alcuni sottraendo denari alla previdenza per scopi assistenziali.
Concetti analoghi sono stati espressi fa Biasioli, Cavallaro e Poerio che hanno ricordati all’uditorio la necessità di una rivoluzione pacifica dei cittadini, pensionati e non, a tutela dei diritti fondamentali acquisiti, ora continuamente lesi dalla politica, che non rispetta neppure le sentenze chiare della Consulta. Il riferimento, voluto, era alle leggi 109 e 208/15, in violazione della sentenza 70 della Consulta.
Una vera ovazione finale ha ricevuto Poerio, presidente Federspev, quando ha promesso all’uditorio un impegno costante e coerente
A tutela dei pensionati in essere., con azioni legali molteplici e con l’uso della matita elettorale!
All’uscita dalla sala, unanimi i commenti: ” E’ nata oggi la rete dei pensionati pubblici: sanitari e non sanitari….Una rete che potra’ essere incisiva in molti modi…..oggi sappiamo che Noi pensionati siamo tanti….
Non solo azioni legali alla Consulta ma pressione sul governo usando ogni strumento informatico possibile…..fino al giorno del referendum autunnale…”
Se son rose…
(ECCO LA RELAZIONE DEL PROFESSOR PENNISI TENUTA AL CONVEGNO ORGANIZZATO DA CISAL-CONFEDIR-FEDERSPEV)