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Niente quorum per il Referendum

Il Referendum promosso dai sei consigli regionali, giornalisticamente noto come #NoTriv non ha raggiunto il quorum. Lo spoglio non è ancora completato, ma questo ormai conta poco. L’affluenza si sta assestando tra il 32 e il 34%. Ci sarà da aggiungere il dato degli italiani all’estero, ma con oltre il 60% delle sezioni è impossibile che venga superato il 50% degli aventi diritto.

Si tratta di una sconfitta netta per chi aveva promosso questo Referendum, nel merito. Ma si tratta di una manifestazione di forza assolutamente non secondaria. Matteo Renzi è intervenuto e non è apparso affatto soddisfatto né felice. Probabilmente sperava in un dato sull’affluenza molto inferiore. Ha avuto parole durissime nei confronti del Presidente Michele Emiliano, pur senza averlo mai citato. Ha parlato di personalismi e protagonismo di “qualcuno”. Di contro, Michele Emiliano ha reagito con altrettanta determinazione e durezza alle accuse del Presidente del Consiglio. Si tratta di uno scontro in casa: Emiliano, infatti, è stato sostenitore di Renzi fin dall’inizio.

Quello che è certo, è che su un tema così spinoso, settoriale e decisamente poco “politico” si sono mobilitate oltre 15 milioni di persone. Un dato impressionante considerando la poderosa azione di sostegno da parte del governo e di gran parte del PD all’astensione. Il quorum non è stato raggiunto, ma qualche cosa è cambiato nel paese.

Il Referendum è stato, suo malgrado, caricato di un enorme valore politico. Un errore. E un errore è credere che tutti coloro che hanno votato siano “anti-Renzi” come ho sentito in studio su La7 da Enrico Mentana. No, hanno votato persone che su un tema specifico si sono informate e hanno deciso di esercitare un diritto. Di contro, non è una dimostrazione di fiducia nel governo o in Matteo Renzi. Questo Referendum parlava di altro.

Quello che però si è avuto, proprio a causa della polarizzazione delle posizioni, della politicizzazione estrema della partecipazione stessa, cosa gravissima a mio avviso, è un esito che lascia più che un incognita sul prossimo Referendum Costituzionale, che è bene ricordarlo è senza Quorum. Matteo Renzi avrà davanti a se mesi difficili, perché le forze che gli si oppongono si stanno strutturando, e anche abbastanza bene. Tolti coloro che hanno votato e non sono contro il governo o  contro Renzi, ci sono, ipotizzo, almeno un 9-10 milioni di persone che al prossimo Referendum voteranno No. Non è poco.

Detto ciò non c’è altro da aggiungere se non che il Referendum del 17.04.2016 è fallito. Che Matteo Renzi non ha ricevuto la spallata che alcune componenti speravano e che la battaglia si sposta a fine anno. Anche in questo caso, purtroppo, verrà usato un Referendum come banco di prova per gli uni e per gli altri.

Non è il senso del Referendum. Ma tant’è.

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