Che il momento sia difficile per Donald Trump lo conferma, dopo la sconfitta nel Wisconsin, un sondaggio della Reuters: per la prima volta quest’anno, il magnate dell’immobiliare non è in testa alle preferenze tra i probabili elettori repubblicani. Ted Cruz, il senatore del Texas che lo ha appena battuto nello Stato sui Grandi Laghi, lo supera con il 39% delle preferenze, contro il 37%. Più indietro, al 23%, il governatore dell’Ohio John Kasich.
Ma un altro rilevamento, della Monmouth University, conforta, invece, lo showman. A New York, le primarie del 19 aprile saranno una passeggiata: ha il 52% delle intenzioni di voto repubblicane, contro il 25% di Kasich e solo il 17% di Cruz, che ieri ha misurato l’ostilità della Grande Mela nei suoi confronti, quando manifestanti ‘latinos’ hanno contestato un suo comizio nel Bronx, mentre migliaia di persone accorrevano a Long Island per ascoltare Trump. Il magnate promette “Torneremo a vincere!” e mette in campo tutti i suoi cavalli di battaglia: dallo slogan ‘Faremo l’America di nuovo grande’ alla promessa d’alzare un muro anti immigrazione alla frontiera con il Messico. Sul palco c’era pure la figlia Ivanka, diventata mamma per la terza volta pochi giorni or sono.
Scene ben diverse nel Bronx per Cruz: “Vattene da qui, non ti vogliamo”, gli urla una donna mentre il senatore scende dall’auto tenendo per mano la moglie Heidi. Valeria Robecco lo racconta sull’ANSA. “Hai il visto per il Bronx? Questa é una comunità d’immigrati”, aggiunge un giovane all’ingresso del ristorante dominicano Sabrosura 2, dove Cruz ha appuntamento coi suoi sostenitori. I contestatori criticano le posizioni del senatore in materia di immigrazione. Dentro il locale, l’atmosfera si surriscalda: due dimostranti vengono portati via da agenti di polizia.