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Terzo Valico tra crescita e ambiente

Il Terzo valico del Giovi, ossia la ferrovia ad alta velocità Tortona/Novi Ligure-Genova, è una linea progettata nel 1991 allo scopo di creare un collegamento veloce fra Genova, le principali linee del Nord Italia e il resto d’Europa; i relativi lavori sono iniziati nell’autunno 2013 e dovrebbero concludersi nel 2021.

L’opera si inserisce nel Corridoio Reno – Alpi, che è uno dei corridoi della rete strategica transeuropea di trasporto (TEN-T core network) che collega le regioni europee più densamente popolate e a maggior vocazione industriale. Il nodo ferroviario che parte dal Terzo valico dei Giovi prevede un tracciato di 53 chilometri, 37 dei quali in galleria.

La contestazione ad una così importante e delicata infrastruttura non si è fatta attendere. Sono in particolare i NoTav della Val Susa a sostenere i gruppi schierati contro il terzo valico, i No Terzo Valico appunto. I cittadini contrari attaccano il progetto per ragioni ideologiche ma anche dal punto di vista economico e ambientale (in primis per il pericolo di dissesto idrogeologico), criticandone immancabilmente l’utilità e i costi elevati.

Non senza qualche ragione i comitati temono che dagli scavi emerga l’amianto, come è già capitato nella frazione di Cravasco del comune di Campomorone, in provincia di Genova, dove il cantiere è stato bloccato proprio per il superamento del limite dell’amianto nel terreno. E sarebbe proprio la necessità di trattare l’amianto a far lievitare i costi dell’infrastruttura, si stima fino a 300 milioni di euro, cifra che andrebbe ad aggiungersi ai 6 miliardi e 200 milioni di spesa previsti dal progetto finale.

La Conferenza dei Servizi è in pieno svolgimento e tutti i Comuni interessati stanno inviando le proprie osservazioni. Il Comune di Novi Ligure (provincia di Alessandria), in particolare, ha elaborato una proposta alternativa rispetto al progetto iniziale che prevedeva lo “shunt”, una bretella che avrebbe escluso dal tracciato lo scalo ferroviario esistente, e la Regione Piemonte ha espresso parere positivo in merito.

La variante avrebbe però lo svantaggio di produrre l’incremento del traffico sulla linea cittadina e non potrà che comportare problemi di carattere acustico e paesaggistico. La linea storica dovrebbe essere debitamente riqualificata e andrebbero installate numerose barriere fonoassorbenti nei pressi del centro abitato.

Secondo i sostenitori dell’opera, il Terzo valico aiuterà il porto di Genova a diventare un hub di collegamento con Rotterdam: le merci in arrivo dall’Asia preferiranno Genova al Mare del Nord perché i tempi di viaggio si accorceranno. Le attuali due linee che partono da Genova non sarebbero quindi sufficienti.

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