Si chiama Tian Guoli, ed è il presidente di Bank of China (BoC), il banchiere al vertice dell’istituto nel mirino delle ultime indagini di Banca d’Italia. L’ispezione negli uffici della sede italiana di BoC ha coinvolto 297 persone, molte delle quali cinesi, con l’accusa di riciclaggio per un totale di circa 4,5 miliardi di euro trasferiti, negli ultimi anni, dall’Italia alla Cina. Insieme alla Industrial and Commercial Bank of China (Icbc) e alla Agricultural Bank of China (Abc), la BoC è una delle più grandi banche del mondo per capitalizzazione del mercato.
Guoli è subentrato a Xiao Gang, promosso dal governo cinese come presidente della Commissione China Securities Regulatory. Alla guida della BoC ha dovuto affrontare il rallentamento della crescita cinese e il potenziale aumento dei crediti.
GLI INIZI
Nato in provincia di Hebei nel 1960, Guoli si è laureato in Economia e diritto alla Zhongnan University nel 1983. Da quanto si legge sul sito China Vitae, dal 2010 al 2013 è stato vice presidente del Consiglio generale della Citic Limited. Ad aprile del 2013 è diventato capo della BoC.
MONDO DELLA FINANZA
“Sono solo un ragazzo che ha trascorso tutta la sua carriera nel mondo della finanza. Come vola il tempo! Ho più di cinquant’anni, non sono più un giovane ragazzo… ma mi sento molto orgoglioso di me e continuerò a lavorare nella finanza”, ha detto in un’intervista alla rivista Leaders (edizione ottobre-novembre-dicembre 2015).
LE CARICHE
Prima di arrivare alla direzione della BoC, Guoli è stato vice presidente e presidente della China Cinda Asset Management Company dal 1999 al 2010, riferisce il Wall Street Journal. Nella biografia pubblicata sul sito ufficiale della BoC si legge che dal luglio 1983 al aprile 1999 ha ricoperto diverse posizioni alla China Construction Bank (CCB), tra cui quella di direttore generale, vice direttore della direzione generale e direttore della BCC. Guoli è anche stato presidente del Consiglio di Amministrazione del holdings Bochk.
“UNA BANCA È COME UN VINO”
Durante la conversazione con Leaders, Guoli ha usato una metafora enologica per spiegare il funzionamento della banca: “Una banca è come il vino, migliora con l’età. BoC, la banca cinese più internazionale, ha una storia di più di 100 anni. Lavoro nel mondo della finanza da più di 30 anni e mi sento di poter dire che gestire una banca è come fare il vino: non si può correre, si costruisce a poco a poco. I talenti vanno sviluppati di generazione in generazione. La reputazione della banca si costruisce con il passaparola ogni giorno”.