Commentando l’analisi economica fornita dal IFS (The Institute of Fiscal Studies), Andre Spicer, Professore di comportamento organizzativo alla Cass Business School di Londra spiega l’influenza che gli economisti possono avere sugli elettori in merito al Brexit
Gli economisti hanno scarsa influenza sull’opinione pubblica su questioni importanti. La ricerca mostra che l’unico contesto in cui gli economisti possono influenzare l’opinione pubblica è quando si tratta di una questione tecnica. Vi è un sempre più ampio consenso tra gli economisti sul fatto che l’economia britannica potrebbe subire gravi conseguenze se gli elettori decidessero di lasciare l’UE. Ma questa analisi degli esperti influenzerà veramente l’opinione pubblica e, se no, perché?
Uno dei motivi è la cosiddetta distorsione cognitiva: prendiamo decisioni avventate su questioni importanti sulla base delle nostre convinzioni o delle prime informazioni che ci vengono presentate, andando generalmente alla ricerca di informazioni che giustifichino le nostre decisioni. L’opinione pubblica si è già fatta la sua idea circa il referendum UE ed è alla ricerca di informazioni che confermino le convinzioni esistenti, ignorando tutte le controinformazioni. Ciò significa che l’analisi economica fornita dal IFS (The Institute of Fiscal Studies) sarà probabilmente ignorata.
Gli economisti hanno una scarsa influenza sull’opinione pubblica su questioni importanti come il Brexit. La ricerca mostra che l’unico contesto in cui gli economisti possono influenzare l’opinione pubblica è quando si tratta di una questione tecnica. Quando si tratta di un problema altamente simbolico, come l’UE, il pubblico ignora gli esperti e si affida alle proprie credenze pre-esistenti.
Il consiglio degli esperti può anche indurire le visioni opposte. Quando l’opinione pubblica è esposta ad un’analisi economica che contraddice le proprie credenze, i non esperti diventano più stridenti nelle loro opinioni. Cercano informazioni che screditano la perizia e ignorano coloro che la sostengono. Questo può creare un gioco di forze in cui i risultati degli esperti fanno ondeggiare l’opinione pubblica nella direzione opposta. Ciò non avviene solo in materia di economia: si verifica anche nel contesto della salute (come le campagne anti-vaccinazioni), della tecnologia (alimenti geneticamente modificati) e dell’ambiente (anti-cambiamenti climatici).