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Buon compleanno Expo

A un anno esatto dall’apertura di Expo, 1 maggio 2015, siamo tutti autorizzati ed invogliati a tracciare un bilancio di opinioni, visto che quello finanziario dell’evento risulta ancora quanto meno fumoso, tra le varie dichiarazioni degli esponenti politici.
Expo ha portato certo benefici in termini di know how e ritorni d’opinione per e sul nostro paese: Milano, città ospitante, è riuscita a far valere il suo impegno e la sua figura spiccando per organizzazione e bellezza. Ma tanto non basta quando si investono miliardi per un’esposizione universale che dovrebbe lasciare ben di più sul territorio, che una gettata di cemento.

Expo è stata una grande occasione per Milano e la sua estensione di città metropolitana. Ora vi si insedierà un polo tecnologico, ma molto spazio resterà libero; NoixMilano propone la trasformazione di quest’area in una zona privilegiata, una Free Dream Zone, in cui concentrare vantaggi fiscali e burocrazia zero per consentire la creazione di un hub degli investimenti sia italiani che esteri. Questa soluzione diventerebbe anche volano di sviluppo e creerebbe indotto in termini di lavoro nel territorio nord-ovest milanese.

Visto che l’1 maggio ricorre anche la festa dei lavoratori, il compleanno è doppio e richiede una riflessione di pesante contenuto sulla destinazione di un’area che non deve restare un ricordo per Milano, bensì diventare terreno di offerta – appunto – di attività lavorativa. Per creare lavoro a Milano è infatti necessario realizzare sul sedime expo una zona a burocrazia e tasse locali zero; inoltre – e questo vale per chiunque sarà il nuovo sindaco – si dovrà interloquire con il governo perché istituisca anche a Milano free trade zone: solo così si possono attirare investimenti ed aziende straniere sul territorio e quindi creare indotto e nuovi posti di lavoro.

Buon compleanno Expo, dunque, auguri ai lavoratori, ma auguri anche ai datori, per i quali il miglior regalo sarebbe poter lavorare senza che burocrazia e tributi togliessero loro il fiato. Un buon amministratore pubblico deve poter promettere e realizzare anche questo proposito.



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