L’arte di cucinare – o meglio, il “food” – va di moda. Dai blog al cinema, il tema culinario sembra funzionare sia nel marketing che nella propaganda. Così, il leader nordcoreano Kim Jong-Un ha lasciato da parte bombe ed esercitazioni militare per “cucinare” una nuova sorpresa. Secondo la rivista The Daily Mail, il dittatore inaugurerà a breve, in Scozia, una succursale del ristorante “Pyongyang”. Proprietario principale della catena, che conta 130 succursali in tutto il mondo – le più note sono a Beijing, Shanghai, Kuala Lampir, Jakarta e Amsterdam – è il governo della Corea del Nord.
I RISTORANTI “PYONGYANG”
I menù offrono spaghetti fritti e diverse varianti del “kimchi”, un piatto tipico coreano a base di cavolo fermentato. Alcuni dei ristoranti presenti in Asia preparano anche “zuppa di cane” e un misterioso piatto afrodisiaco con carne di orso. Le cameriere sono tutte nordcoreane, cantano e ballano canzoni tipiche, e vestono l’abbigliamento tradizionale. Scelte in base alla lealtà, dopo essersi verificati alcuni casi di diserzione, ora sono sorvegliate da agenti della sicurezza. L’anno scorso, quando sono aumentate le pressioni contro il regime nordcoreano per via delle esercitazioni missilistiche, la Corea del Sud ha chiesto ai suoi cittadini di non frequentare più i ristoranti della catena “Pyongyang”.
Qui il reportage di Vice News nei ristoranti “Pyongyang”
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I GUSTI DI KIM JONG-UN
Il trentenne Kim Jong-Un, però, è amante di altri piatti, quelli stranieri (qui il ritratto di Formiche.net). L’anno scorso ha fatto notizia quando si è ammalato ad una gamba per l’eccesso di consumo di cibi grassi. Sono note le immagini di un suo ricovero, con il viso gonfio, dopo avere mangiato chili di formaggio Emmental.
LAVAGGIO DI DENARO?
Un rappresentante dell’ambasciata nordcoreana ha smentito la notizia dell’apertura di “Pyongyang” in Scozia al quotidiano The Independent. Sebbene la Corea del Nord affronti molte difficoltà in termini di rifornimenti alimentari e riserve di valute straniere, in questi ristoranti c’è un grande afflusso di contanti, per cui si sospetta che al loro interno si pratichi riciclaggio di denaro.
PASSIONE NORDCOREANA PER IL WHISKY
L’apertura di “Pyongyang” potrebbe rispondere, in realtà, a due considerazioni geopolitiche. La prima è che Kim Jong-Un e altri membri dell’élite nordcoreana siano fanatici del whisky scozzese. Il defunto Kim Jong-Il, padre di Kim Jong-Un, adorava l’alcol prodotto dalla Scozia e spendeva 700mila sterline all’anno per il cognac Hennessy.
L’INDIPENDENZA DELLA SCOZIA
A settembre del 2014, durante il referendum per l’indipendenza della Scozia nel Regno Unito, Kim Jong-Un ha sostenuto la secessione. Choe Kwai-il, editor del quotidiano nordcoreano Choson Sinbo, ha detto al britannico Daily Mirror: “La Corea del Nord è ricca di risorse naturali e ci piace il whisky scozzese, così la Scozia e la Corea del Nord possono trarre benefici l’una dall’altra”. (Qui l’articolo di Formiche.net su quanto contino petrolio e whisky nella tentata secessione della Scozia).
NUOVA STRATEGIA DIPLOMATICA
Jenny Town dell’Istituto Stati Uniti – Corea del Nord crede che Kim Jong-Un “sosterrà qualsiasi Paese che stia lottando per l’indipendenza e la legittimità come una nazione sovrana”.
Ma il Daily Mail dice che dietro l’apertura del “Pyongyang” in Scozia ci sia il tentativo del governo nordcoreano di creare nuovi legami con alcuni Paesi europei per migliore la propria immagine internazionale e intessere nuovi rapporti diplomatici e in Scozia ci sarebbero più probabilità che in Inghilterra o Francia.